Giovedì 1 maggio 2025, ore 4:18

Mostre

Il viaggio ieri e oggi

di ELIANA SORMANI

Con l’avvicinarsi del periodo estivo come ogni anno si ritorna a parlare di viaggi. Viaggi esotici, viaggi naturalistici, viaggi esclusivi o glamour, viaggi all’insegna dell’i gnoto o dettati dalla moda del momento, alla ricerca di esperienze nuove o alternative. In un anno si spostano per turismo quasi un miliardo e mezzo di persone e tutti sono alla ricerca dei luoghi più belli, per condividere le proprie immagini sui social o per trasformarsi in influencer, sia pur per pochi giorni, a costo di vivere esperienze di sovraffollamento tipiche di un turismo di massa. C’è persino chi pur di fare un viaggio decide di aprire un prestito bancario, e questo praticamente una volta all’anno. Dopo la parentesi Covid il desiderio del viaggio come vacanza ha di nuovo preso il sopravvento sul mercato e ha superato di gran lunga il numero degli spostamenti interni ed esterni per ragioni di svago registrato prima del 2018. Gli italiani negli ultimi anni si sono diretti in numero sempre maggiore verso l’estero, raggiungendo nel 2024 una percentuale pari al 23% sul totale dei vacanzieri. Se da un lato molti italiani scelgono l’estero come meta del proprio viaggio, l’Italia continua ad essere scelta da molti turisti stranieri come luogo di vacanza, basti considerare che nel 2024 la loro presenza nel nostro paese è aumentata ancora, raggiungendo un nuovo record con il +2,5% di aumento di presenze rispetto al 2023, consolidando il nostro ruolo di paese turistico privilegiato a livello mondiale, superando la Francia e posizionandoci al secondo posto in Europa con una clientela straniera che continua a crescere. Il modo di viaggiare è tuttavia cambiato nel corso degli ultimi anni ed è andato aumentando il numero di turisti che chiede un viaggio di carattere culturale e itinerante, brevi soggiorni in più luoghi in cui cultura e relax possono coniugarsi e trasformare un momento di riposo in un momento di crescita personale. Si può infatti parlare di un turismo più consapevole, autentico ed esclusivo, abbracciato da chi sceglie una filosofia di viaggio espressione di esplorazione e connessione, sia con il territorio, come con se stesso. Le anticipazioni sulle nuove tendenze dei viaggiatori per il 2025, emerse durante la Borsa internazionale del turismo (BIT), tenutasi a Milano tra il 9 e l’11 febbraio, sono relative a nuove forme di vacanze indirizzate verso esperienze all’insegna del silenzio, della natura e della riflessione come il Noctotourism (esperienze notturne), per abbandonare la folla diurna alla ricerca della magia della notte attraverso l’osservazione delle stelle, o safari notturni, oppure le Bravecation, cioè esperienze che spingono a misurarsi con i propri limiti, dal provare nuovi cibi al lanciarsi con lo zipline; o ancora verso Viaggi ethno-botanic, cioè esplorazioni naturalistiche, ma anche antropologiche, per entrare a contatto con culture indigene e nature incontaminate in compagnia di esperti di alto livello; o per continuare verso gli Hurkle durkling, essenza dei viaggi slow, per poltrire a letto senza sentirsi in colpa. In Thailandia o a Bali ci sono addirittura resort che hanno messo a punto veri e propri riti dedicati al sonno; ed infine verso i “Turismi del silenzio” presenti in particolare in Giappone, dove alcuni templi offrono anche la possibilità di partecipare a riti buddisti. Il senso del viaggio continua dunque a esistere e a rinnovarsi. Ed è proprio intorno al tema del viaggio, non solo visto come svago, ma approfondito a più livelli, che il MUDEC di Milano (per festeggiare i dieci anni della sua nascita) ha allestito dal 20 marzo al 21 settembre la mostra “Travelo gue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspore”. Un’e sposizione che attraverso una serie di oggetti e manufatti appartenenti alla collezione del museo, vuole celebrare il viaggio in tutte le sue forme e sfaccettature.

Curata da Katya Inozemtseva e Sara Rizzo la mostra si avvale anche della nuova collaborazione tra Sole 24 Ore (partner storico del Museo delle Culture) e Alpitur, la più grande agenzia di viaggi presente in Italia, che oggi cerca di lavorare su una forma di viaggio più sostenibile, non solo inteso in senso green, ma in senso alternativo, cercando di rispondere al bisogno, del viaggiatore di oggi, di viaggi legati alla cultura, alla dimensione della crescita individuale e all’apertura verso l’esterno. Il viaggio all’interno della mostra è analizzato in senso antropologico, artistico e metaforico ed è visto dal punto di visto storico a partire simbolicamente dal 1869, data in cui viene inaugurato il Canale di Suez, con cui si apre una nuova prospettiva sul tema del viaggio. Una sezione introduttiva è dedicata al viaggio “mitico”, presente nell’imma ginario letterario fin dal tempo antico, da Caronte a Dante, fino a Naylamp, mitico fondatore della civiltà Sican. La mostra continua seguendo un file rouge legato ad oggetti che viaggiatori, mercanti, studiosi hanno portato con sé dai loro numerosi e diversificati viaggi, intorno a cui si approfondiscono diversi nuclei tematici. Per primo viene affrontato il tema della transumanza praticata in tre diverse aree geografiche: intorno al Mar Caspio, negli arcipelaghi verticali delle Ande e il nomadismo dei popoli berberi, affrontando in questo modo il tema del viaggio dal punto di vista antropologico, quale spostamento per necessità o per adattamento; Un focus sul viaggio inteso in senso metaforico è il secondo tema oggetto dell’allestimento: il viaggio nella preghiera, accanto a quello che si vive come conseguenza dell’assun zione di sostanze psicotrope, ci introduce agli stati di meditazione, alterazione e sogno, condizioni che possono aprire la mente ai “viaggi della mente”.

Qui ci sono riferimenti legati al buddismo ed è esposto anche un set per l’assunzione di sostanze allucinogene appartenente all’epoca pre colombiana. Il viaggio immaginato o intellettuale è un altro aspetto del viaggio immaginario legato però allo studio. In mostra viene presentata la collezione di Carlo Puini così come era allestita nella sua abitazione fiorentina. Lo studioso, celebre sinologo vissuto a cavallo tra Otto e Novecento è considerato uno dei più importanti studiosi dell’800 della Cina, che mai si era recato in Cina. Uno step successivo si ha con una sezione dedicata ai Souvenir, “oggetti che viaggiano”. Oggetti che inizialmente appartenevano al paese di origine e venivano portati via dagli studiosi come ricordo e che poi invece diventano parte di un indotto legato all’industria del turismo, creati esclusivamente per essere venduti ai viaggiatori. In questa sezione sono esposti oggetti sia originali come falsi con un focus finale su alcuni prodotti amazzonici in piume dai colori e dalle forme meravigliosi, appartenenti alla collezione del medico Aldo Lo Curto, frutto dei suoi viaggi umanitari. Un tema trasversale a tutte le sale e quello della letteratura di viaggio, affrontato in 5 sezioni principali partendo da antiche relazioni di viaggio del 1400, fino ad arrivare a album fotografici e diari di viaggio legati all’età moderna come quelli di Giovanni Botero e Filippo Pigafetta, a quelli più vicini a noi di Achille Turati, Fernando Sparano e Matilde Vacca o Giancarlo Liprandi, illustre designer che coltivava la passione per i viaggi raccontandoli in una serie di taccuini. Le due sezioni finali, focalizzate sulle migrazioni e diaspore, sono state affidate a lavori di arte contemporanea tra cui la video istallazione “Prigio nieri di guerra” di Yervant Gianikian e Angela Lucchi, i quali a partire da filmati di archivio e personali hanno prodotto una video istallazione in cui ci vengono restituiti momenti di vita dei popoli Rom e Armeni durante il corso del Novecento, affrontando attraverso la loro diaspora implicitamente quella di tutti quei popoli che sono stati costretti a spostarsi dai luoghi in cui sono nati per sopravvivere.

A concludere il percorso un’istal lazione inedita di dipinti di Adrian Paci, ispirati alla sua istallazione “Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo” presente nell’agorà del Mudec. Nelle vetrine ricurve dell’Agorà continua poi la mostra con l’e -sposizione di mezzi di trasporto iconici come la Lambretta di Cesari Battaglini, protagonista del avventuroso tour del Sud America, modellini di Concorde, cammelli, elefanti, i tomako (canoe da guerra delle isole Salomone) e tanti altri esempi di mezzi di trasporto usati ieri ed oggi dai viaggiatori, esploratori o da semplici turisti. La mostra è accompagnata da un ricchissimo palinsesto di incontri e approfondimenti relativi al tema del viaggio, diaspore e migrazioni, con la partecipazione di esperti che attraverso convegni, talks, performance e spettacoli musicali e teatrali mostreranno le diverse sfaccettature del tema e questo grazie anche alla collaborazione delle istituzioni culturali cittadine e dal supporto di Turisanda 1924 parte di Alpitur World.

( 23 aprile 2025 )

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