Martedì 15 luglio 2025, ore 19:05

Arte

La balena di Allegrucci e la fragilità del mondo

di ELIANA SORMANI

Fino allo scorso 14 luglio chi giungeva alla Triennale la prima cosa che vedeva, proprio di fronte all’ingresso principale della sua sede di viale Emilio Alemagna, era un’enorme balena azzurra in cartapesta realizzata da Jacopo Allegrucci, che insieme ad altri tre animali sempre di dimensioni monumentali (l’elefante della Namibia, la giraffa di Rothschild e l’ippopotamo), era parte del progetto “La fragilità del futuro”, commissionato dal presidente della Triennale, Stefano Boeri all’artista, noto autore di numerosi carri per il carnevale di Viareggio. Una scultura sicuramente iconica, che non passava inosservata, creata in occasione dell XXIV Esposizione Internazionale, inaugurata il 13 maggio e aperta fino al 9 di novembre, dedicata al tema delle diseguaglianze, dal titolo “Inequalities”, che va a chiudere una trilogia iniziata nel 2019 con “Broken Nature”, che ha affrontato i temi della sostenibilità, proseguita nel 2022 con “Unknown Unknowns”, sui misteri dell’universo, dallo spazio cosmico al mondo invisibile dei virus. Il progetto di Allegrucci, inaugurato proprio il 13 maggio con l’esposizione della balenottera, che proprio in questi giorni doveva essere sostituita dall’elefante, nasce per far riflettere sulle disuguaglianze che segnano il rapporto dell’uomo contemporaneo con il mondo naturale. Le stesse quattro sculture costruite con un materiale di facile deperimento, la cartapesta, rappresentano un potente simbolo delle fratture ambientali e sociali che minacciano l’equilibrio della terra. Sia gli animali rappresentati, appartenenti a specie in via di estinzione, come la materia scelta per la loro realizzazione sono un concreto simbolo della vulnerabilità del mondo che ci circonda. La grandezza monumentale inoltre con cui gli animali sono stati realizzati vuole enfatizzare la grandezza di ciò che sta per scomparire. 
Oggi questa scultura non c’è più. Come era accaduto esattamente due anni fa a Napoli nei confronti di un’opera altrettanto iconica di Michelangelo Pistoletto, La Vergine degli stracci, anche la Balena di Allegrucci è stata data alle fiamme, per ragioni tutte da accertare: un atto vandalico o un atto di protesta o ribellione? Se una risposta in merito potrà darla solo la magistratura, rimane il fatto che ad essere colpita è ancora una volta l’arte, simbolo di bellezza e portatrice di cultura e di valori costruttivi. Ma non basterà un rogo a cancellarne il suo significato e sicuramente quello scheletro, rimasto davanti alla Triennale con una sola pinna salvata dal fuoco, potrà ora diventare un simbolo ancora più potente per ricordarci la fragilità del nostro mondo e con esso dell’ecosistema che lo compone, per il quale il nemico più pericoloso è l’uomo stesso. 

( 15 luglio 2025 )

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La balena di Allegrucci e la fragilità del mondo

 Non basterà un rogo a cancellare il suo significato 

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