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La “Maddalena” torna a Napoli

di MARIA LUCIA SARACENI

Per la prima volta, dopo circa 400 anni, la “Maddalena”, capolavoro a firma di Artemisia Gentileschi, torna visibile a Napoli, città in cui fu dipinta tra il 1630 e il 1635. Sarà il soggetto di un’esposizione unica all’interno del Complesso monumentale di Santa Chiara, in programma dal 19 luglio al 19 gennaio 2025.

Conservata per secoli in collezioni private, negli ultimi cento anni la Maddalena si trovava nella prestigiosa collezione Sursock, a Beirut, dove fu gravemente danneggiata nell’esplosione del 4 agosto 2020. Dopo un sapiente restauro, l’opera è tornata agli antichi splendori, mostrando tutti i caratteri di stile e di narrazione visiva propri del lungo periodo trascorso da Artemisia a Napoli dove visse dal 1630 fino alla morte nel 1654.

La datazione al 1630-1635 coincide con l’arrivo a Napoli di Artemisia, periodo durante il quale nei suoi dipinti abbondano i toni del giallo e del blu. La santa è raffigurata in un momento di dialogo con il divino, i suoi occhi pieni di estasi, un travaglio interiore che la porta coscientemente al gesto di rinuncia alla vanità, rappresentata dalla collana di perle. Il gesto, altro tema peculiare dell’arte barocca, è potente, ma allo stesso tempo cortese: la collana viene delicatamente staccata dalla mano destra portata verso il petto, non è strappata in preda a una artificiosa folgorazione, e dunque assistiamo all’attimo in cui questo simbolo sta già delicatamente abbandonando il collo della donna.

Accanto alla Maddalena sono il vaso degli unguenti sul tavolo alle sue spalle, i gioielli e quello che sembra uno specchio in una cesta, dettaglio iconografico già presente nella Maddalena di Artemisia a Palazzo Pitti (1617-1620). La figura è vista da un punto leggermente ribassato, seduta, ed emerge con veemenza dallo sfondo scuro. Artemisia fa appello a un registro caro all’arte barocca: il sottile dramma dato da questa torsione verso la sua sinistra, l’espressione che rivela uno stato di trance dovuto al dialogo interiore con il Divino, che non sconvolge ma conforta la santa. La Maddalena, il cui sguardo estatico trasmette la gratificazione per il passaggio a una nuova vita sorretta dalla fede, sembra dialogare mentalmente con il divino, mentre alle sue spalle i gioielli e il vaso degli unguenti sono posti a sottolineare l’abbandono della precedente esistenza.

Il legame tra Artemisia Gentileschi e la città partenopea fu molto profondo e duraturo. Il periodo napoletano fu estremamente prolifico per la carriera di Artemisia, che diventò la pittrice più celebre d’Europa: traguardo straordinario in un’epoca in cui il talento artistico delle donne raramente veniva riconosciuto.

( 31 luglio 2024 )

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