Con una punta di vanità si definì un pensatore “non solo in anticipo rispetto agli altri, ma persino in anticipo rispetto a sé stesso”. Il più provocatorio filosofo della scienza contemporaneo, l’austriaco Paul Karl Feyerabend, avrebbe oggi cento anni. Fa bene dunque Feltrinelli a ripubblicare la sua autobiografia, apparsa pochi mesi dopo la morte avvenuta nel 1994, nelle cui pagine vediamo esposta, in una forma divulgativa e divertente, la sua concezione della conoscenza. Se si deve scegliere un testo con cui iniziare la frequentazione di questo pensatore non facile, a dispetto delle apparenze ironiche e istrioniche, è il caso di partire proprio da qui, dalle pagine di “Ammazzando il tempo”, proseguendo poi con “Contro il metodo” e “Dialogo sul metodo”, altri due saggi eretici e rivoluzionari non solo dal punto di vista epistemologico ma anche stilistico. Leggiamo infatti, a proposito della lingua con cui un intellettuale dovrebbe esprimersi per farsi capire: “Platone diede la preferenza al dialogo rispetto all’epica, al dramma e al saggio scientifico come possibili mezzi di comunicazione. Platone badava allo stile, oggi lo stile di un saggio scientifico è deciso dalle case editrici che lo pubblicano”