Il 2 luglio 2022 ritornava alla Galleria di Arte Moderna il “Quarto Stato” capolavoro di Pellizza da Volpedo, dopo che la tela per ben 12 anni era rimasta esposta presso il Museo del ‘900, dove si presentava come momento conclusivo della stagione ottocentesca e avvio del nuovo secolo delle avanguardie, ma isolata dal resto delle collezioni presenti nel museo milanese e dalle opere coeve. E’ in occasione di questo ritorno alla GAM (dove aveva già trovato collocazione dal 1980 al 2010) che nasce l’idea di un progetto molto più ampio indirizzato a mostrare l’intera produzione dell’artista piemontese, andando oltre la sua più significativa opera e mettendola in dialogo, poi permanente, con la altre sue opere presenti nell’istituzione, come “Il Girotondo” e a partire dal 2024 “L’attesa”, permettendo un confronto diretto tra Pellizza da Volpedo e i principali esponenti di una pittura che attraversa l’esperienza divisionista spingendosi verso il simbolismo, come Vittore Grubicy, Emilio Longoni, Gaetano Previati e Giovanni Segantini, protagonisti con le loro opere delle sale della Gam. Il “Quarto Stato”, capolavoro non solo del pittore, ma di tutta la pittura italiana, in cui confluisce una tradizione illustre, vivificata da uno stile e da una tecnica moderna, collocato permanentemente in un ampio spazio del primo piano del museo milanese, diventa così, dal 26 settembre al 25 gennaio, la tappa finale di una mostra temporanea dal titolo “Pellizza da Volpedo. I capolavori”