La Corte di Cassazione mette di nuovo nel mirino un provvedimento del Governo. Il protocollo siglato con l’Albani, secondo l’ufficio del Massimario e del ruolo, ha profili di incostituzionalità e alcuni elementi di incompatibilità con il diritto internazionale e con quello dell'Unione Europea. Tra i punti contenuti nelle 40 pagine di relazione dei giuristi della Cassazione (che il quotidiano il Manifesto anticipa) si mette in guardia da “numerose possibili violazioni dei diritti costituzionali, da quello alla salute a quello di difesa”. All'interno della relazione sul trattenimento dei cittadini stranieri, i giudici avanzano dubbi sulla trasparenza del protocollo: non è chiaro chi può essere trasferito, in base a quali requisiti, né in che modo le persone coinvolte possano opporsi. In sostanza, manca una cornice giuridica solida, cosa che rende la prassi attuale vulnerabile a ricorsi e, molto probabilmente, destinata a essere smontata nei tribunali. Un altro passaggio giudicato critico dalla Corte è quello sulla gestione delle richieste d’asilo. Il decreto attuativo stabilisce che, anche se una persona presenta domanda di protezione internazionale, debba comunque restare nei centri albanesi se la richiesta appare strumentale, ovvero “presentata al solo scopo di ritardare l'espulsione”. Ma la Corte di giustizia Ue ha già vietato questo approccio, ricordando che ogni caso deve essere valutato individualmente e che l'onere della prova spetta alle autorità. Applicare una procedura standardizzata, spiega la Cassazione, viola il diritto europeo e rischia di trasformare il diritto d’asilo in un mero atto formale senza valore reale. Sul diritto di asilo la Corte evidenzia anche un “dislivello giuridico” tra i migranti sul territorio italiano e quelli condotti sul suol albanese, “derivante dalla extraterritorialità” che non consente eguali garanzie. I rilievi della Corte, pur tecnici, innescano subito polemiche politiche. La maggioranza fa muro. Secondo il ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti, “in Italia alcuni organi giurisdizionali sembrano impegnati a ostacolare l'azione” del Governo. Secondo il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, quello della Cassazione è “un esercizio connotato da una forte impostazione ideologica”.
Dura la reazione delle opposizioni. Secondo il senatore Pd Filippo Sensi, il ministro dell’Interno “ha perso il senso dello Stato”. Il Movimento Cinque Stelle invita “Meloni e soci a prendere atto del fatto che la Corte suprema ha raccolto un'ampia dottrina che solleva pesanti dubbi sulla compatibilità tra il progetto del governo e la Costituzione”.
Ilaria Storti