Giovedì 30 ottobre 2025, ore 22:23

Rendiconto sociale 

Civ Inps: retribuzioni, forte gap di genere 

Calano le pensioni anticipate nel 2024 con il crollo di Quota 103 e Opzione donna. Si riduce nettamente - si legge nel Rendiconto sociale Inps presentato oggi dal Civ dell'Istituto, il numero dei beneficiari di Opzione Donna (che passano dai 26.427 del 2022 ai 4.784 del 2024) e delle Quote (da ultimo Quota 103 con il ricalcolo contributivo che ha visto la liquidazione di 1.154 assegni rispetto ai 112.982 liquidate con Quota 100 nel 2021). Diminuiscono inoltre i trattamenti di Ape sociale (da 19,461 a 17.429) ed i trattamenti a favore dei lavoratori precoci (da 11.133 a 8.645) e aumentano quelli collegati ai lavori usuranti (da 1.856 a 2.249). "Gli importi medi delle pensioni di vecchiaia e anticipate liquidate nel 2024 - si legge - sono inferiori ai valori di quelle in essere, indicatore preoccupante per le tendenze future. Crescono, con continuità negli anni, le pensioni liquidate con il sistema contributivo mentre calano quelle retributive. Stabili le pensioni liquidate con il sistema misto". I pensionati Inps in Italia sono 15.367.966, di cui 7.378.121 maschi e 7.989.845 femmine. I titolari di assegno sociale sono 884.311 e i titolari di assegno di accompagnamento e pensione invalidità civile sono 2.960.774. Per tutte le Gestioni pensionistiche si evidenzia una rilevante differenza tra i due generi negli importi medi delle pensioni: le pensioni anticipate dei lavoratori dipendenti vedono le pensioni delle femmine inferiori del 25,1% rispetto ai maschi, quelle di vecchiaia addirittura del 44,2%.
Nel 2024 si registra un incremento del gettito contributivo del 5,53% rispetto all'anno precedente. Calano invece le riscossioni da recupero crediti in fase amministrativa da aziende con dipendenti che passano da 8 miliardi nel 2023 a 6,82 miliardi nel 2024. Le riscossioni coattive (attraverso l'Agenzia delle Entrate) crescono leggermente passando da 3,4 a 3,6 miliardi. Il numero delle ispezioni effettuate dall'Inps è in aumento: passa da 9.202 nel 2023 a 9.701 del 2024, malgrado un calo degli ispettori che passano da 804 a 761. E' sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente è il numero di Durc irregolari (16,2%).
Il tasso di occupazione nel 2024 è aumentato, passando da 61,5% a 62,2%, mentre diminuisce la disoccupazione che passa da 7,7% a 6,5 %. Cresce il ricorso alle prestazioni di disoccupazione per cessazione dei rapporti di lavoro i cui beneficiari passano da 3.292.551 a 3.378.039 (+ 85.488 lavoratori pari al 2,6%). E' aumentato anche il ricorso alla Cig, che passa da 126.523.374 ore realmente utilizzate nel 2023 a 151.375.984 ore nel 2024 (+19,6%). Nel complesso aumentano anche i beneficiari di ammortizzatori sociali per sospensione del lavoro che passano dai 776.444 del 2023 ai 892.533 del 2024 (+116.089 lavoratori pari al 15%).
I salari delle donne restano in modo significativo più bassi di quelli degli uomini con una media di circa il 25% in meno. Nel 2023 la media nazionale delle retribuzioni dei lavoratori nel settore privato si attesta a 107,5 euro giornalieri per i maschi e a 79,8 euro per le femmine. I settori con le retribuzioni più elevate sono le Attività finanziarie e assicurative, con 216,7 euro per i maschi e 147,3 euro per le femmine, seguite dalla Fornitura di energia (171,4 euro per i maschi e 145,6 euro per le femmine) e dall'Estrazione di minerali da cave e miniere (168,2 euro per i maschi e 174,2 euro per le femmine). Fra le attività a maggior addensamento di addetti, la manifattura registra un importo medio di 119 per i maschi e 95,3 per le donne, il commercio 92,3 per i maschi e 79,9 per le donne, i servizi di alloggio e ristorazione 65,6 per i maschi e 54,9 per le donne.
Sottolinea Roberto Ghiselli, presidente del civ Inps: ”Il Rendiconto ci consegna alcuni importanti elementi su cui riflettere. Il quadro demografico con l'invecchiamento della popolazione, i cambiamenti nel mercato del lavoro con la crescita dei lavori flessibili, il tendenziale calo del valore delle pensioni, richiamano tutti, ad iniziare dalle rappresentanze politiche e sociali, a misurarsi con queste sfide e ragionare su una idea di Paese futuro. Sono in gioco la sostenibilità sociale e il destino delle generazioni più giovani, temi che richiedono di alzare lo sguardo oltre l'immediatezza delle scelte quotidiane”.
Giampiero Guadagni

( 28 ottobre 2025 )

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