Mercoledì 19 novembre 2025, ore 2:17

Economia

L’Ue abbassa le stime sul Pil

La Commissione ha tagliato le stime sul Pil italiano, nelle sue previsioni economiche autunnali. Per il 2025 il prodotto interno lordo del Paese sarà dello 0,4, invece dello 0,7 stimato in primavera. Nel 2026 crescerà dello 0,8 invece dello 0,9 stabilito 6 mesi fa. La crescita è attesa dello 0,8 anche per il 2027, e sarà la più bassa dell’UE, di poco inferiore a Germania (1,2) e Francia (1,1). La Commissione prevede inoltre che l'Italia chiuderà il 2025 con un rapporto deficit-Pil al 3 per cento, che nel 2026 scenderà al 2,8 e nel 2027 al 2,6. Le stime di palazzo Berlaymont sono in linea con quelle indicate da Palazzo Chigi nel Documento programmatico di bilancio. In questo senso, per attendere la chiusura della procedura per deficit eccessivo ha chiarito il commissario all’economia, Valdis Dombrovskis, bisognerà attenderà i dati Eurostat del prossimo aprile e le prossime previsioni economiche di primavera. Che se confermeranno il miglioramento e la tendenza a scendere sotto il 3 per cento, potrebbero indurre Bruxelles “a intervenire” per annullare la procedura. Per quanto riguarda, invece, il rapporto debito-Pil, le stime di Bruxelles indicano per il 2027 il livello del 137,2 per cento, che mette l’Italia, insieme a Francia (120), Grecia (138) e Belgio (112,2), tra i 4 Stati membri con un debito superiore al 100 per cento. Più in generale, secondo le previsioni economiche autunnali, la crescita nei primi 3 trimestri del 2025 ha superato le aspettative. Sebbene i risultati siano stati inizialmente trainati da un'impennata delle esportazioni in previsione di aumenti tariffari, l'economia UE ha continuato a crescere anche nel terzo trimestre. Le stime prospettano una crescita del Pil reale dell’1,4 per cento nell'UE nel 2025 e nel 2026, che raggiungerà l’1,5 nel 2027. L’eurozona dovrebbe rispecchiare questa tendenza, con una crescita del Pil reale prevista dell’1,3 nel 2025, dell’1,2 nel 2026 e dell’1,4 nel 2027. L'inflazione nell’eurozona dovrebbe continuare a diminuire, scendendo al 2,1 nel 2025, e oscillare intorno al 2 nell'orizzonte di previsione. Nell’UE a 27 l'inflazione dovrebbe rimanere leggermente più elevata, scendendo al 2,2 nel 2027. Il graduale rallentamento della crescita dell'occupazione iniziato nel 2022 è proseguito nella prima metà del 2025. Tuttavia, in questi 3 anni e mezzo l'economia UE ha generato 380mila posti di lavoro. L'occupazione dovrebbe continuare a crescere moderatamente, dello 0,5 nel 2025 e nel 2026, prima di scendere allo 0,4 nel 2027, rileva Bruxelles. In prospettiva “i rischi per le prospettive di crescita sono orientati verso il basso”. La persistente incertezza della politica commerciale continua a pesare sull'attività economica, “con dazi e restrizioni non tariffarie che potrebbero limitare la crescita UE più del previsto”. Ogni aumento delle tensioni geopolitiche “potrebbe intensificare gli shock dal lato dell’offerta". Allo stesso tempo, “la ridefinizione dei prezzi dei rischi nei mercati azionari, in particolare nel settore tecnologico statunitense, potrebbe incidere sulla fiducia degli investitori e sulle condizioni di finanziamento”. Anche l'incertezza politica interna potrebbe pesare sulla fiducia.
Pierpaolo Arzilla
 

( 17 novembre 2025 )

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