Anche i tassi di disoccupazione e inattività rimangono stabili rispetto al primo trimestre 2025, attestandosi rispettivamente al 6,3% e al 33,0%.
Il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni raggiunge il 62,7% (+0,4 punti rispetto al secondo trimestre 2024), con un aumento più accentuato tra i 50-64enni e nel Mezzogiorno. La crescita dell'occupazione coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+296 mila, +1,9% in un anno) e gli indipendenti (+150 mila, +3,0%), mentre prosegue, per l'undicesimo trimestre consecutivo, la riduzione dei dipendenti a termine (-221 mila,-7,7%); l'aumento degli occupati a tempo pieno (+476 mila, +2,4%) più che compensa l'ulteriore calo di quelli a tempo parziale (-250 mila, -6,1%).
Gli occupati nell'industria in senso stretto nel secondo trimestre sono 4 milioni 822 mila toccando il livello più alto dal quarto trimestre del 2008. E ancora: 813 mila occupati in agricoltura, 1 milione 660 mila nelle costruzioni e 16 milioni 874 mila nei servizi con 100 mila occupati in più sullo stesso periodo dell'anno precedente.
Nel Mezzogiorno il tasso di occupazione nel secondo trimestre sale al 50,1%, il dato più alto dall'inizio delle serie storiche dell'Istat nel 2004. In termini assoluti, gli occupati sono 6 milioni 549 mila, il dato più alto dall'inizio delle serie storiche con 96 mila occupati in più in un anno.
Gli occupati over 50 superano per la prima volta quota 10 milioni, in aumento di 96 mila unità sul primo trimestre 2025 e di 422 mila unità sullo stesso trimestre del 2024. Il dato è legato all'invecchiamento della popolazione con l'entrata nelle coorti più anziane dei nati negli anni Settanta e alla stretta sull'accesso alla pensione.
Le retribuzioni contrattuali lorde per l'intera economia nel secondo trimestre del 2025 sono rimaste invariate sul trimestre precedente e sono cresciute del 3,1% rispetto allo stesso trimestre del 2024 attestandosi a 2.493 euro medi. Le retribuzioni dell'industria e dei servizi di mercato sono rimaste stabili su base congiunturale (2.451euro) e sono cresciute del 4,1% su base annua. Le retribuzioni lorde di fatto sono aumentate dello 0,6% su base congiunturale e del 2,9% su base annua. I contributi sociali in un anno sono saliti dello 0,7% sul I trimestre e del 4,9% su base annua mentre il costo del lavoro è aumentato dello 0,6% sul primo trimestre e del del 3,6% su base annua.
Intanto secondo il Bollettino Excelsior di Unioncamere-Anpal, a settembre 2025 le imprese italiane prevedono circa 569 mila nuove assunzioni, che diventano oltre 1,5 milioni nel trimestre settembre-novembre. Nonostante il buon andamento, la difficoltà di reperimento dei profili resta elevata: quasi un'assunzione su due (45,6%) è considerata introvabile, con picchi nei comparti costruzioni e turismo. La composizione del bacino di candidati online mostra un prevalere di figure operative e di servizio, età più avanzata e percorsi formativi di livello medio. Questo contribuisce a spiegare il disallineamento che da anni caratterizza il mercato del lavoro italiano, dove domanda e offerta faticano a incrociarsi in modo efficace.
Giampiero Guadagni