Espandere e rafforzare la presenza produttiva negli Stati Uniti. Per raggiungere questo obiettivo Stellantis ha annunciato un investimento di 13 miliardi di dollari per i prossimi 4 anni, per lanciare 5 nuovi modelli, produrre un nuovo motore a 4 cilindri e creare oltre 5mila posti di lavoro in Stati considerati “chiave” come Illinois, Ohio, Michigan e Indiana. Si tratta di potenziare del 50 per cento la produzione annua di veicoli finiti. Oltre al lancio di nuovi veicoli, l'azienda prevede di rinnovare 19 prodotti esistenti in tutti gli stabilimenti di assemblaggio statunitensi e di introdurre propulsori aggiornati entro il 2029. I 13 miliardi di dollari copriranno ricerca e sviluppo, i costi dei fornitori e gli aggiornamenti di produzione necessari per attuare l'intera strategia di prodotto. La presenza di Stellantis negli Stati Uniti comprende attualmente 34 stabilimenti produttivi, centri di distribuzione ricambi e centri di ricerca e sviluppo in 14 stati, oltre 48mila dipendenti, 2.600 concessionari e quasi 2.300 fornitori.”E’ l’investimento più importante della nostra storia”, ha detto l’amministratore delegato Antonio Filosa, “che rafforzerà la nostra presenza produttiva e creerà più posti di lavoro americani negli Stati in cui viviamo”.
Il segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano ha commentato: “Stellantis deve fare anche negli altri continenti quello che fa negli Usa. Deve investire anche in Europa a partire dall'Italia. Se l'Italia, come l'azienda dice, è una delle tre gambe del gruppo bisogna fare in modo che anche questa viaggi come le altre. In Nord America si fanno investimenti, si facciano anche in Europa. Anche in Italia la strategia deve essere di rafforzamento dei volumi e dell'occupazione. Abbiamo tanta cassa integrazione, si sono persi 9.000 posti di lavoro. “I dati relativi alla produzione nei primi nove mesi - prosegue - dimostrano che servono ulteriori investimenti e una strategia di prodotto per le fabbriche italiane. Da Filosa ci aspettiamo un piano che rafforzi i prodotti e sviluppi gli stabilimenti. Tra le priorità c'è quella di Termoli, dove la scelta di bloccare l'investimento sulle batterie sta mettendo in discussione le prospettive dello stabilimento e l'occupazione. Vogliamo che Filosa ci assicuri che nessuna fabbrica italiana sarà chiusa e non ci saranno licenziamenti unilaterali”, ha concluso.
Pi.Ar.