«Il salto tecnologico cinese non è un caso. È il risultato di uno studio attento dei conflitti occidentali. «La guerra del Golfo del 1991 – osserva Dossi – è stata per i cinesi uno spartiacque. Hanno capito che le tecnologie dell’informazione avrebbero trasformato per sempre il modo di combattere». Da lì nasce l’obiettivo, ribadito in ogni piano quinquennale, di un esercito “informatizzato”: capace di dominare non solo terra, cielo e mare, ma anche lo spazio e il cyberspazio. E di farlo in modo integrato. «Oggi – continua il professore – l’Epl è sempre meno incentrato sulle Forze di terra. Il comando interforze è diventato la regola, non l’eccezione. E accanto a Marina, Aeronautica e Forze missilistiche, sono nate nuove entità: la Forza per lo spazio cibernetico e la Forza di supporto informativo. Nel mondo liquido della geopolitica digitale, la guerra si combatte con i dati prima che con i proiettili.