Il 7 e l’8 giugno 1970 si svolsero le prime elezioni regionali in Italia, 22 anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione, che le prevedeva in un apposito articolo come enti autonomi della repubblica italiana. L’Italia che non aveva nessuna tradizione regionale alle spalle, prima del 1861, era composta da 7 Stati di diversa grandezza, ma nessuna Regione attuale è sorta sul perimetro di quegli Stati preunitari, o perché troppo grandi (come l’ex territorio borbonico, da cui sono state partorite ben 7 Regioni) o troppo piccoli, come i Ducati di Parma e di Modena. L’unico territorio preunitario che si è quasi interamente ritrovato nella dimensione regionale è quello toscano. Le regioni non nacquero da un radicamento per storia, tradizioni, radici comunitarie ma semplicemente per il peso di poteri trasferiti e per le risorse amministrative. Nel libro “Servono ancora le Regioni? Per la storia del regionalismo in Italia’ (Colonnese editore, 2025) scritto a quattro mani, da Isaia Sales e Pietro Spirito, viene ricostruita la storia del regionalismo italiano nelle sue plurime diramazioni: istituzionale, politica, economica e sociale.

