C’ era una volta l’hard boiled, che non indicava il bollito duro, nel senso letterale, bensì romanzi e racconti caratterizzati dalla violenza, dal sesso e dall’azione ad altissima velocità. Venivano pubblicati su riviste di carta ricavata dalla polpa del legno e per questo dette “pulp”. La più celebre era “Black Mask”, per qualche tempo diretta dal capitano Joseph T. Shaw, che incalzava gli autori con il motto: «Quando avete dei dubbi su un personaggio, fatelo sparare». Su quelle pagine esordirono fra gli altri Dashiell Hammett, Raymond Chandler ed Erle Stanley Gardner, creatore del mitico Perry Mason.
L’hard boiled costituiva uno stato della scrittura che non ammetteva mezze tinte: i cattivi erano cattivi e i buoni a volte peggio di loro per i metodi impiegati. Niente deduzioni prodigiose alla Sherlock Holmes, Hercule Poirot o Philo Vance. Solo appostamenti, sparatorie e donne assetate di soldi, che sulle copertine apparivano discinte e sotto minacce di pugnali, pistole o mani assassine. Il che favoriva uno stile privo di fronzoli, scabro, diretto e realistico.
Ebbene, questo repertorio torna oggi nella nuova collana Mondadori da libreria “Segretissimo Action”. Dichiara il curatore Franco Forte, grande editor che sta impegnandosi per il rilancio in Italia della fantascienza e del thriller: «Con la sottosigla “Action” la collana comprenderà romanzi d'azione, avventura, crime e spy. Si parte con due titoli. Il primo e “Angeli di nessuno” di Jack Clark, “il mio romanzo preferito”, a quanto afferma Quentin Tarantino”. Il secondo è “La morte arriva tardi”, antologia di Charles Ardai, “un maestro del racconto”, secondo il re dell’horror Stephen King.
Le copertine, a mio avviso straordinarie, rappresentano tutto il thrilling contenuto in questi due libri, con una punta vintage che non guasta, anzi!» In “Angeli di nessuno”, il tassista di Chicago Eddie Miles osserva da dietro i finestrini della sua vettura il mondo insano della metropoli, come il Travis Bickle di “Taxi Driver”. Finché non spuntano dalle tenebre un killer di prostitute e un predatore omicida di tassisti. E proprio Miles diventa testimone di un crimine sanguinario.
“La morte arriva tardi” è una silloge di situazioni limite accomunate da protagonisti che non hanno vie di scampo. Entrambi i volumi invitano a una lettura del tutto svincolata dagli obblighi del politicamente corretto.
Nella vita reale, specialmente sulle strade strade americane, si parla una lingua cruda, fatta di avidità, odio e aggressioni.