Il mercato globale dell’oro ha registrato la sua migliore performance in più di un decennio lo scorso anno. Gli analisti prevedono che il rally continuerà probabilmente per tutto il 2025, guidato da molteplici fattori rialzisti. Le banche centrali, in particolare, dovrebbero restare gli acquirenti dominanti di oro, poiché cercano di diversificare le loro riserve in un contesto globale sempre più complesso. Si prevede che gli investimenti globali in oro vedranno forse con l’Asia in calo, mentre l’Europa e gli Stati Uniti in rialzo. Ma perché le riserve auree sono così importanti? Le riserve auree rimangono vitali per i paesi che diversificano le loro riserve internazionali. Tra le banche centrali di tutto il mondo, Cina, Polonia, Singapore e altre, non a caso hanno guidato gli acquisti di oro negli ultimi anni. Con l’ascesa della deglobalizzazione e l’escalation delle tensioni geopolitiche, è probabile che le banche centrali di alcuni paesi continuino ad aumentare le loro riserve auree sia nel breve che nel lungo termine, e questo sia al fine di de-dollarizzare (pensiamo soprattutto ai Brics), che per proteggersi dai rischi della de-dollarizzazione. Mentre gli Stati Uniti continuano a imporre sanzioni ed esercitare pressioni su altri paesi, un numero crescente di nazioni sta infatti riconoscendo i rischi di un’eccessiva dipendenza da asset denominati in dollari Usa, ha spiegato al Global Times Xi Junyang, professore presso la Shanghai University of Finance and Economics. Paesi come Cina e Russia, che hanno attivamente aumentato le loro riserve auree, potrebbero trarre vantaggio dalla situazione e creare un sistema finanziario alternativo. Sebbene il dollaro statunitense non sia più sostenuto dall'oro, la presenza di una consistente riserva aurea fornisce un’implicita garanzia di stabilità. Se si scoprisse che Fort Knox contiene meno oro del previsto, anche la fiducia nel dollaro potrebbe erodersi, portando a un deprezzamento. Questo calo renderebbe le importazioni statunitensi più costose, contribuendo all’inflazione, rendendo al contempo le esportazioni più competitive. Mentre alcuni decisori politici, come Stephen Miran, candidato da Trump al Consiglio dei consulenti economici, hanno suggerito che la vendita delle riserve auree statunitensi potrebbe indebolire intenzionalmente il dollaro per promuovere vantaggi commerciali, un calo incontrollato della fiducia rappresenterebbe un risultato molto più rischioso. I dubbi sulle riserve statunitensi potrebbero alimentare una maggiore domanda da parte di investitori e banche centrali, facendo potenzialmente salire i prezzi. I mercati emergenti, che hanno accumulato oro negli ultimi anni, probabilmente accelererebbero le loro acquisizioni, esacerbando i picchi di prezzo. Prezzi dell’oro più alti potrebbero in pratica avvantaggiare i detentori di oro esistenti, ma potrebbero anche rendere il metallo meno accessibile per coloro che cercano di proteggersi dall’incertezza economica. Paesi come Cina e Russia, che hanno attivamente aumentato le loro riserve auree, potrebbero capitalizzare la situazione per promuovere sistemi finanziari alternativi meno dipendenti dall’influenza degli Stati Uniti. La mancanza di un audit completo dal 1953, unita all’accesso limitato alla struttura, ha alimentato decenni di teorie cospirative. Alcuni credono che l’oro rimanga intatto nei caveau, mentre altri sospettano vendite segrete o lingotti falsi. Personaggi di spicco come Elon Musk e il senatore Rand Paul hanno amplificato le richieste di trasparenza, sostenendo che il popolo americano merita la prova che il suo patrimonio nazionale rimanga intatto. Una verifica completa e indipendente dissiperebbe i dubbi e rafforzerebbe la fiducia nelle istituzioni finanziarie statunitensi. Nel mondo, molti paesi detengono grandi riserve di oro come parte delle attività delle loro banche centrali, offrendo protezione contro le fluttuazioni valutarie, le valutazioni delle valute estere e i cambiamenti economici. Non sorprende che gli Stati Uniti abbiano la più grande riserva aurea al mondo, ma alcuni dei paesi con altre grandi riserve potrebbero sorprendervi. Perché i paesi hanno riserve auree? In precedenza, i paesi garantivano le loro valute con l’oro; ogni dollaro o unità di valuta in circolazione aveva un valore corrispondente in oro immagazzinato. Di conseguenza, le riserve auree erano critiche. Il cosiddetto gold standard non è oggi più in vigore e la valuta non è più sostenuta dal metallo prezioso. Tuttavia, molti paesi mantengono e accrescono ancora le riserve auree. Avere una riserva aurea fornisce una certa protezione durante le fluttuazioni economiche e ha un impatto sul modo in cui gli altri paesi vedono la nazione in termini di affidabilità e solvibilità. Durante periodi di agitazione o incertezza, i paesi spesso aumentano le loro riserve auree proprio per preservare la loro ricchezza. Questo è stato il caso negli ultimi anni. A novembre 2024, i paesi con le maggiori riserve auree vedevano al primo posto gli Stati Uniti, che con una riserva di 8.133 tonnellate conta circa il 72% delle riserve auree mondiali. Il loro oro è conservato in due sedi principali: Fort Knox, Kentucky, e la Federal Reserve Bank di New York. Al secondo posto la Germania, con una riserva di 3.352 tonnellate. La Germania ha iniziato a costruire la sua riserva aurea dopo la seconda guerra mondiale e conserva il suo oro in quattro sedi chiave in tutto il mondo: la Deutsche Bundesbank in Germania, la Federal Reserve Bank di New York negli Stati Uniti, la Bank of England a Londra e la Banque de France a Parigi. Al terzo posto si piazza l’Italia, con una riserva di 2.452 tonnellate. Pur non essendo una delle principali economie in base al pil (ottavo posto a livello mondiale), il nostro paese detiene la terza più grande riserva aurea al mondo. Similmente alla Germania, l’Italia ha iniziato a costruire i suoi depositi di oro sulla scia della seconda guerra mondiale. Ha acquistato costantemente oro durante gli anni '90 e conserva le sue riserve auree in diverse località in tutto il mondo. Oltre alla sua banca centrale, l’Italia conserva il suo oro anche presso banche nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Svizzera. Al quarto posto segue la Francia, con una riserva di 2.437 tonnellate conservate nella famosa La Souterraine della Banque de France, un caveau sotterraneo a Parigi. Al quinto posto la Russia, con una riserva di 2.336 tonnellate. Mosca ha recentemente superato la Cina ed ha accumulato l’equivalente di 200 miliardi di dollari di valore del metallo prezioso, superando le 2.264 tonnellate di riserva aurea di Pechino.
Raffaella Vitulano