Martedì 26 agosto 2025, ore 21:58

Germania 

Grandi aziende tedesche: un piano di investimenti per 600 miliardi  

Le grandi aziende tedesche vogliono riportare la Germania in carreggiata come piazza d'affari investendo nel Paese centinaia di miliardi: è il senso di una iniziativa lanciata col nome di "Made in Germany" che vede sul nascere l'adesione di 61 aziende per investimenti da 631 miliardi nei prossimi tre anni, annunciati in vista di un incontro tra il cancelliere Friedrich Merz (Cdu) e i rappresentanti delle aziende, ieri in Cancelleria. L'iniziativa, secondo quanto riportato dai media tedeschi, è stata lanciata dai ceo di Deutsche Bank Christian Sewing, di Siemens Roland Busch, di Axel Springer Mathias Doepfner, e di FGS Global Alexander Geiser. 61 aziende e investitori hanno già aderito all'iniziativa. La somma di investimenti annunciata, secondo la Dpa, comprende sia gli investimenti di capitale previsti che quelli nuovi, le spese per la ricerca e lo sviluppo e gli impegni degli investitori internazionali.

Secondo le aziende coinvolte nel piano, i 631 miliardi di euro includono investimenti di capitale, spese per ricerca e sviluppo e impegni da parte di investitori internazionali. Non è ancora chiaro quale quota di questi investimenti sia già pianificata e quale rappresenti nuovi impegni. Il Ceo di Siemens, Roland Busch, ha dichiarato al quotidiano Handelsblatt che le varie società faranno pressioni sul governo affinché vengano approvati più rapidamente i progetti infrastrutturali e le misure per combattere la carenza di manodopera. "Abbiamo bisogno di tutti gli uomini sul ponte", ha affermato. Il programma comprende sia grandi aziende e istituti finanziari, sia piccole e medie imprese, da lui definite "campioni nascosti", e startup. "Sono tutti pronti a investire capitali in un Paese di cui crediamo fermamente nella forza innovativa", ha dichiarato Busch a Bloomberg TV. "Tutti noi puntiamo allo stesso obiettivo: far sì che la Germania e l’Europa tornino a crescere e a crescere competitivamente", ha dichiarato Christian Sewing, Ceo della Deutsche Bank. Promuovere gli investimenti del settore privato è fondamentale per rilanciare la crescita in Germania e porre fine a tre anni di stagnazione. I settori chiave del Paese, tra cui l’automotive, la chimica e la meccanica, si trovano da tempo a fronteggiare costi energetici elevati rispetto ai concorrenti esteri, nonché una burocrazia eccessiva sia a livello nazionale che a livello dell’Unione europea.

Oltre a stanziare investimenti finanziati dal debito pari a circa 500 miliardi di euro per modernizzare infrastrutture fatiscenti, si è impegnata ad aumentare massicciamente la spesa per la difesa per far fronte alla minaccia proveniente dalla Russia e soddisfare le richieste di Trump, affinché l’Europa si assuma maggiori responsabilità per la propria sicurezza. Clemens Fuest dell’istituto Ifo ha affermato che l’iniziativa delle aziende rappresenta un passo nella giusta direzione per quanto riguarda la ripresa economica del Paese, ma resta da vedere quale impatto economico avrà. "La domanda è, ovviamente, se tutto questo sia davvero sostenibile, nel senso che si tratta solo di un fuoco di paglia finanziato con il debito pubblico, oppure se ci saranno davvero più investimenti a lungo termine", ha affermato. Le aziende tedesche sono le più ottimiste sull’economia dall’inizio del 2022 e, per la prima volta in due anni, prevedono di incrementare gli investimenti, secondo un rapporto pubblicato questo mese da S&P Global Market Intelligence. In un sondaggio condotto su circa 12.000 produttori e fornitori di servizi, le aziende hanno evidenziato che l’aumento pianificato della spesa pubblica, insieme al progresso tecnologico, dovrebbe favorire una più ampia ripresa economica nei prossimi 12 mesi.

Rodolfo Ricci

( 22 luglio 2025 )

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