Sabato 18 ottobre 2025, ore 2:58

Industria

La cioccolata svizzera è scaduta

Stavolta i capi hanno dato l’esempio. Poche settimane dopo il licenziamento dell’amministratore delegato, Laurent Freixe (per una relazione “non dichiarata” con una dipendente, in violazione del codice di condotta interno, e con l’accusa inoltre di favoritismo), seguito dall'uscita anticipata del presidente Paul Bulcke (dimessosi in seguito allo scandalo Freixe), adesso toccherà ai quadri. E ovviamente ai dipendenti. Il nuovo arrivato al posto di comando, Philipp Navratil, ha annunciato il taglio di 16mila posti di lavoro, di cui 12mila posizioni dirigenziali, come parte della strategia di riduzione dei costi. Gli altri 4 mila licenziamenti si concentrano sulla produzione e sulle catene di approvvigionamento. Attualmente il colosso svizzero impiega 277mila persone in oltre 188 Paesi. L'obiettivo finale è di risparmiare 3 miliardi di franchi svizzeri (3,2 miliardi di euro) all’anno, per il biennio 2026-27. Nestlé, afferma Navratil deve “cambiare più rapidamente” per adattarsi alle mutevoli condizioni globali, e come da copione considera i tagli occupazionali “difficili ma necessari”. La riduzione dell'organico è stata annunciata, anche qui come da copione, in concomitanza con i dati dei primi 9 mesi dell’anno. Se il fatturato totale dichiarato da gennaio a settembre è diminuito dell’1,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024, attestandosi a 65,9 miliardi di franchi (dai 67,15 dell’anno scorso), le vendite organiche sono, invece, aumentate del 3,3, con caffè e dolciumi che hanno “spinto” notevolmente. Questa crescita è stata trainata dai prezzi, con incrementi a 2 cifre in alcuni mercati, fa sapere Nestlé. Il quadro è stato ancora più positivo nel terzo trimestre 2025, con una crescita organica delle vendite del 4,3 per cento. La crescita interna reale, che misura i volumi, si è attestata allo 0,6 per cento. L'effetto prezzo ammonta al 2,8. La regione Americhe ha registrato un leggero calo delle vendite nei primi 9 mesi dell'anno, attestandosi a 25,3 miliardi di franchi rispetto ai 26,6 miliardi dello stesso periodo del 2024. Il gruppo svizzero prevede, comunque, un miglioramento della crescita organica delle vendite nel 2025 rispetto al 2024. La decisione di Navratil, i cui dettagli non sono ancora stati resi noti, fa parte del programma Fuel for Growth, avviato dai suoi predecessori, che puntava già a risparmi per 2,5 miliardi di franchi, di cui mezzo miliardo da ricavare dalla riduzione della forza lavoro. Dall'inizio del 2022, fa sapere il quotidiano Le Temps, il prezzo delle azioni Nestlé ha perso oltre il 40 per cento, azzerando miliardi di dollari di valore di mercato, “con grande costernazione dei fondi pensione svizzeri”. Allo stesso tempo, l'indebitamento netto supera i 60 miliardi di franchi, “a seguito di un'aggressiva politica di riacquisto di azioni proprie e di generosi dividendi”. Di conseguenza, “si richiede una politica di distribuzione più prudente e cessioni mirate di attività”. La partecipazione del 20 per cento in l'Oréal, valutata 38 miliardi di franchi, attira regolarmente l'attenzione, così come il business delle acque minerali, indebolito dagli scandali in Francia, si fa notare, e per il quale il gruppo è attivamente alla ricerca di un partner.
Pierpaolo Arzilla
 

( 16 ottobre 2025 )

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