Mercoledì 27 agosto 2025, ore 19:36

Economia

Lagarde: l’ inflazione è scesa e il mercato del lavoro è in forma

Il mercato del lavoro europeo si è mostrato resiliente di fronte allo shock dell'inflazione e al rapido aumento dei tassi di interesse. Ora, sia negli Stati Uniti sia in Europa, i prezzi sono scesi a un costo basso per l'occupazione. Dal palcoscenico di Jackson Hole, la presidente della Bce ha analizzato il mercato del lavoro, osservando come la sua resistenza in Europa è dovuta a un mix di fattori favorevoli. "Dobbiamo però essere cauti nell'assumere che questa costellazione di forze continui". Alexis de Tocqueville, uno dei più attenti osservatori della democrazia americana, scrisse: "La storia è una galleria di quadri in cui ci sono pochi originali e molte copie. Anche nella politica monetaria spesso guardiamo al passato come guida ma questo ciclo economico si è dimostrato originale in modi sorprendenti", ha esordito Lagarde, ricordando come all'inizio dell'aggressivo inasprimento della politica monetaria deciso dalle banche centrali c'erano comprensibili preoccupazioni sull'effetto che questo avrebbe avuto sui mercati del lavoro. "Storicamente la disinflazione ha un costo e date le rigidità strutturali dell'Europa era ragionevole supporre" che il rapido rialzo dei tassi avrebbe potuto tradursi in un aumento della disoccupazione, ha osservato. Ma così non è stato a dispetto della tradizione, ha messo in evidenza Lagarde. Per citare Tocqueville, non dovremmo aspettarci che le copie dei cicli passati ci guidino attraverso gli originali. "Comprendendo le fonti della recente resilienza, possiamo essere meglio preparati par altri shock", ha concluso. L'intervento della presidente della Bce è arrivato nell'ultima giornata del simposio organizzato dalla Fed nelle montagne del Wyoming. Un incontro che quest'anno si è svolto più che mai nell'ombra di Donald Trump e delle sue minacce contro Jerome Powell. Mentre i banchieri centrali si confrontavano, a pochi chilometri di distanza il figlio del presidente Eric Trump era l'ospite di onore di un simposio sul blockchain. Una presenza che ha il sapore della sfida del nuovo contro il vecchio, e sembra confermare - riporta il Financial Times in un articolo dal titolo 'Il crepuscolo delle elite dei banchieri centralì - lo scontro intellettuale e culturale in atto negli Stati Uniti. Da un lato le istituzioni, dall'altro un Trump convinto che i banchieri centrali siano la vecchia guardia e promuove le nuove tecnologie. "Quando parlo con gli economisti sono scoraggiati. Sono consapevoli che la politica economica ha perso il filo con l'opinione pubblica", afferma Glenn Hubbard, l'ex consigliere economico di George W. Bush includendo i banchieri centrali nella categoria. "La mia paura - ha avvertito - è che se non riprendono questo filo, la frenesia populista non potrà che peggiorare". Altro tema. Le economie ricche hanno bisogno di lavoratori stranieri per sostenere la crescita. Ne sono convinti i banchieri centrali che hanno messo in evidenza i rischi derivanti dall'invecchiamento della popolazione. Per il Giappone, ha detto il governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda, la carenza di manodopera dovuta all'invecchiamento della popolazione è il problema economico più pressante. Anche se rappresentano solo il 3% della forza lavoro giapponese, ha osservato Ueda - riporta il Financial Times - come i lavoratori stranieri sono responsabili per la metà della recente crescita della forza lavoro. La presidente della Bce Christine Lagarde ha messo in evidenza che l'influsso di lavoratori stranieri potrebbe giocare un ruolo cruciali nel bilanciare l'impatto negativo dei trend demografici. Per il governatore della Bank of England, Andrew Bailey, la sfida acuta che i trend demografici e il calo della produttività rappresentano per la Gran Bretagna non è stata accentuata in modo adeguato. 
Rodolfo Ricci

( 25 agosto 2025 )

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