Si legge “bilancio 2025”, ma in realtà sarà valido solo per questi ultimi 3 mesi. Colpa della crisi politica che si è aperta lo scorso novembre, che ha obbligato il governo dimissionario, la coalizione cosiddetta “semaforo”, a navigare con un bilancio provvisorio. Nel pomeriggio di giovedì è arrivata, con 9 mesi di ritardo, l’approvazione di una manovra da 502,5 miliardi. Si prevede un indebitamento netto di poco meno di 82 miliardi di euro, a cui si aggiungono altri prestiti provenienti da fondi speciali per le forze armate e le infrastrutture. Complessivamente, il nuovo debito dovrebbe salire a oltre 140 miliardi di euro. Si tratta del secondo importo più alto nella storia della Repubblica federale. Il bilancio 2025 si concentra sugli affari sociali e sulla difesa. Saranno 190 i miliardi di euro destinati alla spesa sociale, di cui 122,5 per l'assicurazione pensionistica. Il bilancio della difesa aumenterà di oltre 62 miliardi, a cui si aggiungeranno 24 miliardi provenienti dal fondo speciale della Bundeswehr. In totale, oltre 86 miliardi di euro sono disponibili per la difesa. I 24 miliardi aggiuntivi serviranno per l'acquisto di nuovi equipaggiamenti militari come munizioni, carri armati e flotta navale. Questa è la prima volta che la spesa annuale per la difesa tedesca supera gli 86 miliardi di euro. Sebbene la spesa per i trasporti sia stata ridotta di 6 miliardi, attestandosi a 38,3 miliardi rispetto all'ultimo bilancio, circa 35,4 miliardi sono destinati agli investimenti. La Germania sta cercando, infatti, di ristrutturare la sua rete ferroviaria in difficoltà e di rinnovare autostrade e ponti fatiscenti, con investimenti, previsti per tutta la legislatura, di 166 miliardi. Secondo il ministro delle finanze, Lars Klingbeil, responsabile del bilancio, il governo darà priorità assoluta “alla crescita economica, garantendo posti di lavoro per il presente e per il futuro”. Intanto però, i cittadini, dovranno subito mettere mano al portafoglio. Il prezzo del Deutschlandticket, l’abbonamento per il trasporto pubblico locale della Baviera aumenterà, nel 2026, da 58 a 63 euro al mese, dopo essere già salito a inizio 2025 da 49 a 58 euro. A deciderlo è stata la Conferenza dei ministri dei trasporti di Monaco di Baviera. Parlando al Bundestag prima del voto definitivo sul bilancio, il cancelliere Merz ha chiesto ai cittadini di prepararsi a riforme di “vasta portata” nei prossimi mesi. Il compito più duro, ha detto il capo del governo, “sarà trovare il modo di tornare alla crescita economica dopo 2 anni consecutivi di recessione: le decisioni che ci attendono non riguardano dettagli, ma questioni fondamentali”. Le imprese, del resto, continuano a lottare con gli elevati prezzi dell'energia, la diminuzione della domanda e i nuovi dazi statunitensi. E molte continuano a tagliare le previsioni di bilancio e i posti di lavoro in risposta alla crisi. Il ministro dell'economia, Katherina Reiche, sostiene che la Germania non stia “ancora affrontando le cause profonde” delle sue forti difficoltà economiche. Oltre a interventi “più orientati al mercato nel settore energetico”, Reiche invoca “necessari cambiamenti anche nello stato sociale, nel sistema pensionistico e nel mercato del lavoro”. Proprio in quest’ultimo ambito, il ministro vuole spingere i tedeschi a lavorare di più, considerando che la settimana lavorativa media in Germania è di 33 ore, mentre la media nei Paesi industrializzati dell'OCSE è di 36. A ciò si aggiunge, fa notare, l'elevato tasso di congedi per malattia. La coalizione di governo ha poi approvato il taglio delle imposte sulle società in 5 fasi a partire dall'inizio del 2028. Per Reiche, però, non è che un primo passo, che non ha ancora avuto alcun impatto sulle aziende. E mentre la Bundesbank rileva che il Pil reale potrebbe aumentare leggermente nel terzo trimestre del 2025, (“l‘economia tedesca si sta dimostrando relativamente solida in un contesto difficile”), Klingbell è al lavoro per il bilancio 2026, che dovrebbe essere approvato prima di Natale. La bozza, che sarà presentata in Parlamento la prossima settimana, prevede una spesa totale di circa 520 miliardi, con quasi 90 miliardi di nuovi prestiti dal bilancio di base, più altri 84 miliardi di prestiti da fondi speciali, che faranno salire il nuovo debito complessivo a circa 174 miliardi.
Pierpaolo Arzilla