Sabato 22 novembre 2025, ore 11:49

Attualità

Patto di non aggressione

Guardarsi in cagnesco, senza passare ulteriormente alle vie di fatto. Nessuno si illuda che sarà vera pace tra Russia e Ucraina, anche se non ci sarà (per ora) un nuovo Muro tra Kiev Est e Kiev Ovest. L’aggressione russa ha comunque rappresentato un punto di non ritorno. Il piano USA per fermare le ostilità sul “fronte Est” della NATO ricalca a perfezione la cifra avventuristica del metodo Trump: trattare, temporeggiare, arrivare almeno a una tregua. E rimasticare il boccone, senza mai ingoiarlo, né sputarlo. È successo a Gaza, e con la stessa Cina sui dazi (un cessate il fuoco temporaneo). Dovrà succedere necessariamente tra Putin e Zelensky. Per poi, ovviamente, spacciarlo come l’accordo del secolo. Ma che potrebbe, nei fatti, aprire un nuovo “scenario palestinese”, questa volta nel cuore dell’Europa, e come tale creare un focolaio perenne, tra provocazioni, attacchi, tregue, e magari nuove forme di terrorismo, in un’area del Vecchio Continente che rischierà sempre di (ri)esplodere da un momento all’altro (considerando anche le molte incognite su chi prenderà il timone della Russia dopo Putin e sul futuro di Zelensky dopo gli scandali per corruzione). Il piano Trump si fonda sull’unico imperativo possibile: la non aggressione. E sarebbe già un trionfo. Il primo punto fondamentale riguarda la sicurezza e ribadisce la sovranità dell'Ucraina. Russia, Ucraina ed Europa dichiareranno conclusa la guerra e si impegneranno a non attaccarsi a vicenda. Russia e USA riprenderanno i colloqui sul controllo degli armamenti nucleari. L’Ucraina avrà una Costituzione che non consentirà mai a Kiev di aderire alla NATO. Potrà invece far parte dell’UE. La NATO si impegnerà a non ammettere mai Kiev né a dislocare truppe in Ucraina, che rimarrà denuclearizzata. I caccia europei saranno basati in Polonia. La Russia sarà legalmente obbligata a rinunciare all'aggressione contro Europa e Ucraina. Kiev riceverà non ancora specificate “garanzie di sicurezza affidabili” da Washington. Se l'Ucraina attaccasse la Russia, queste garanzie verrebbero invalidate. Se fosse la Russia ad attaccare l'Ucraina, le sanzioni verrebbero ripristinate e Mosca perderebbe tutti i privilegi previsti dall'accordo. La dimensione dell'esercito ucraino sarà limitata a 600mila soldati. Sulle questioni territoriali, la Crimea e i territori ucraini occupati di Donetsk e Luhansk sono riconosciuti di fatto come territorio russo. L'esercito ucraino si deve ritirare dalle zone di Donetsk ancora sotto il suo controllo: queste aree saranno considerate una zona cuscinetto smilitarizzata e riconosciute come territorio russo. Nelle regioni meridionali di Zaporizzja e Kherson, l'attuale linea del fronte viene stabilita come linea di demarcazione. La Russia dovrà rinunciare a qualsiasi ulteriore rivendicazione territoriale. La centrale nucleare di Zaporizhzhia sarà posta sotto la giurisdizione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) e l'elettricità da essa prodotta sarà divisa equamente tra Ucraina e Russia. Per la ricostruzione dell’Ucraina verrà istituito un fondo internazionale. Gli USA forniranno particolare assistenza all'espansione dell'industria del gas. Almeno 100 miliardi di dollari di beni statali russi confiscati saranno destinati alla ricostruzione. Agli Stati Uniti andranno il 50 per cento di eventuali profitti. I beni russi che non saranno restituiti dovranno essere investiti in progetti congiunti con gli americani, in particolare per evitare che possano riaccendersi tensioni con Kiev. Importante il passaggio sulla riabilitazione della Russia, che secondo il piano dovrà essere reintegrata nell'economia globale e invitata a rientrare nel gruppo delle principali nazioni industrializzate dopo la sua temporanea esclusione. Verrà stipulato un accordo di cooperazione economica a lungo termine con gli Stati Uniti, che comprenderà, tra le altre cose, le questioni energetiche e lo sfruttamento delle terre rare nell’Artico. Prigionieri e morti saranno scambiati secondo il principio “uno per tutti”. I civili saranno rilasciati e sarà concessa un'amnistia totale a tutti coloro che sono stati coinvolti nella guerra. L'Ucraina garantirà i diritti linguistici e religiosi delle minoranze in conformità. Le elezioni si terranno in Ucraina 100 giorni dopo la firma dell'accordo. Il cessate il fuoco entrerà in vigore una volta che tutte le parti avranno approvato l'accordo e completato il ritiro militare concordato.
Pierpaolo Arzilla
 

( 21 novembre 2025 )

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