Giancarlo De Cataldo torna sul suo terreno narrativo d’elezione in alternanza al cozy crime del fascinoso PM Manrico Spinori, quello che l’ha imposto ai lettori italiano con il cult “ Romanzo criminale”: l’Italia occulta ammantata dal grigiore balistico degli anni di piombo. Lo sfondo del suo nuovo romanzo, “ Una storia sbagliata”, così sintetizzato: « Incalzata dagli attacchi terroristici e dalle devastazioni di sabato pomeriggio segnata dalla guerra fra i giovani rossi e i giovani neri, Roma era diventata una metropoli isterica » .
L’inizio risale al 1974. Viene trovata morta per overdose di eroina, con una siringa infilata del braccio, Lucia Barrafranca, siciliana, ventiduenne, iscritta alla facoltà di Filosofia. Per una sincronicità junghiana, ha avuto una relazione con il trentenne vicecommissario Paco Durante, incaricato di indagare sulla sua morte dal sostituto procuratore della Repubblica Gianfelice Agnello. I rapporti fra i due si consumano sul filo della tensione. Durante è in polizia per migliorare il sistema “ dall’interno”. Una versione più giovane e sinistrorsa del Duca Lamberti di Giorgio Scerbanenco. Agnello, anche per via della descrizione che ne fa De Cataldo, rimanda al commissario Ingravallo interpretato da Pietro Germi in “ Un maledetto imbroglio”. La bestia nera di tutti e due è lo sfuggente e sedicente Jay Dark, il cui nome stesso costituisce il correlativo oggettivo di una personalità contorta e molto sconcertante. Di certo, su di lui si sa solo che pilota l’invasione di eroina a Roma nel giro degli stupefacenti, a danno dell’hashish e delle cosiddette “ droghe leggere”. Per conto di chi? A Durante è facile incastrare Marco, rampollo dell’alta borghesia capitolina, quale fornitore della dose fatale alla Barrafranca. Però non lo consegna al magistrato Agnello. Parte invece da lui per seguire la pista labirintica che lo poterà da Jay Dark ai servizi segreti e ai burattinai che manipolano le Brigate Rosse. La trama si snoda attraverso gli anni che culminano nel sequestro di Aldo Moro e della sua uccisione. Lungo la strada, Durante ha intrecciato un rapporto sentimentale con Sara, amica anche di Dark. Quanto ad Agnello, esce ed entra dall’indagine infinita sulla fonte dell’eroina. Gli preme risolvere un vecchio caso, il presunto suicidio del generale Brindisi, ex partigiano entrato nei servizi segreti. A ciò si affianca la sua relazione con la vedova dell’alto ufficiale, Mariangela, raffigurata come una Virna Lisi lievemente attempata. Prima dell’inatteso finale, in “ Una storia sbagliata” converge tutto il repertorio dell’epoca più sciagurata del dopoguerra italiano. Purtroppo le ultime generazioni non ne hanno memoria. Perciò De Cataldo, oltre a raccontare, restituisce un passato non troppo remoto che deve ancora essere esplorato per intero.
Giancarlo De Cataldo, Una storia sbagliata, Einaudi 2025, pp. 130, Euro 15,50

