Sabato 25 ottobre 2025, ore 23:50

Europa

Russia, nuove sanzioni Ue su gas, banche e commercio

Il diciannovesimo pacchetto di sanzioni dell’Unione europea contro la Russia colpirà l’esportazione di gas russo. Il consiglio europeo ha stabilito di anticipare al 2027 il divieto assoluto di importare gas naturale liquefatto (GNL) dalla Russia nell’UE, un anno prima di quanto inizialmente previsto. Lo scorso anno, il gas russo da gasdotto e il gas naturale liquefatto hanno rappresentato circa il 19 per cento delle importazioni dei 27 Stati membri. Previste nuove misure punitive nei settori finanziario e commerciale, e restrizioni alla libertà di movimento dei diplomatici russi all'interno dell'UE. Alle banche russe e dei Paesi suoi amici non sarà più consentito l'accesso ai mercati dei capitali dell'UE e le transazioni con tali istituti finanziari saranno vietate. Saranno inoltre adottate misure più severe contro l'uso delle criptovalute, utilizzate anche per eludere le sanzioni esistenti. Nel settore commerciale, i 27 hanno stabilito ulteriori divieti all’esportazione di beni e servizi che potrebbero essere utilizzati dall'industria della difesa russa. Tra questi, alcuni prodotti chimici e materiali da costruzione, nonché servizi legati all'intelligenza artificiale. I capi di stato e di governo hanno poi deciso restrizioni commerciali nei confronti di aziende di Cina e India che intrattengono rapporti commerciali con la Russia. Nella lotta contro la cosiddetta flotta ombra russa, che aggira le sanzioni energetiche, è stato deciso l'inserimento di altre 117 navi nell'elenco. Non potranno più entrare nei porti degli Stati membri dell'UE e non potranno più essere assicurate, finanziate o equipaggiate da aziende europee. Anche gli Stati Uniti si sono mossi in queste ore. Trump ha annunciato misure contro i giganti energetici russi Rosneft e Lukoil, e ha condannato “il rifiuto di Vladimir Putin di mettere fine a una guerra senza senso”. E’ “il momento giusto per rispondere alle richieste di Kiev e dei suoi alleati occidentali con un pacchetto di sanzioni tra le più ingenti che abbiamo mai imposto alla Russia”, ha affermato il segretario al Tesoro, Scott Bessent. Sul potenziale utilizzo dei beni russi congelati a vantaggio dell’Ucraina, il Belgio ha sollevato alcune preoccupazioni. La Commissione propone che 140 miliardi di euro dalla Banca Centrale Russa vengano utilizzati per prestiti di riparazione all’Ucraina, e per l'acquisto di armi. In seguito all'invasione russa dell'Ucraina, circa 200 miliardi di euro di beni russi in Europa sono già stati congelati. Di questi, circa 170 miliardi sono in contanti. E qui sta il problema, fa notare il Belgio: il denaro è gestito da Euroclear a Bruxelles. E poiché i fondi sono investiti principalmente a livello nazionale, il governo teme il rischio di insolvenza o una possibile reazione russa al loro utilizzo, e non vuole prendersi questi rischi da solo. Il primo ministro De Wever ha posto delle condizioni per l'approvazione delle misure: che i 27 si assumano gli stessi rischi e che rivelino se detengono anche asset russi che potrebbero essere utilizzati. “Sappiamo - dice De Wever - che ci sono ingenti somme di denaro russo in altri Paesi che hanno sempre taciuto al riguardo”.
Pierpaolo Arzilla
 

( 23 ottobre 2025 )

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