Il Consiglio europeo su Ucraina e riarmo Ue, previsto per giovedì, mette a dura prova l’unità interna della maggioranza e anche quella del principale partito di opposizione, già uscito lacerato dal voto al Parlamento Ue sulla risoluzione sul Libro bianco per la difesa europea. In quella occasione, la linea della segretaria Schlein, nei fatti minoritaria, era stata salvata da un’astensione a lieve maggioranza, ottenuta sul filo e con molti mal di pancia.
Anche nel centro-destra il clima non è dei migliori, considerata la linea fortemente filo trumpiana, anti-Ue e, in filigrana, persino putiniana, del segretario della Lega, Salvini.
In vista del voto di giovedì, sia ala maggioranza che il Pd hanno trovato una quadra per una linea unitaria sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio europeo. Dopo il discorso al Senato di ieri, la Presidente del Consiglio è attesa alla Camera.
In Aula, la premier ha fatto dichiarazioni distensive e orientate al pragmatismo e alla prudenza, sul fronte della guerra e del riarmo Ue. La premier punta a fare da pontiera tra Usa e Ue. Da una parte, ha sottolineato che il Governo sostiene lo sforzo di Trump per porre fine alle ostilità e per il cessate il fuoco temporaneo. Dall’altra, ha ribadito che è “giusto che la Ue si attrezzi” e che sarebbe ingenuo pensare “di fare da soli.” Contestualmente, ha espresso solidarietà al Capo dello Stato, Mattarella, dopo gli attacchi pervenuti da esponenti politici e dei media russi.
Rispetto all’invasione russa la linea non cambia. “Come da tre anni a questa parte - ha detto Meloni -, tema centrale del Consiglio europeo in materia geopolitica sarà la guerra di invasione russa all'Ucraina. In questi giorni ho sentito molte ricostruzioni che non ho condiviso e voglio cogliere questa importante occasione per ribadire alcuni punti fermi, e per me centrali. La nostra ferma e totale condanna della brutale aggressione all'Ucraina, così come il nostro sostegno al popolo ucraino, non sono mai stati in discussione, fin da quella terribile notte del 24 febbraio 2022 che ha scioccato il mondo”.
La premier ha dedicato anche un passaggio al tema infuocato della guerra commerciale avviato o minacciata da Trump. “Sono convinta che si debba continuare a lavorare con concretezza e pragmatismo - ha sottolinea Meloni -, per trovare un possibile terreno di intesa e scongiurare una guerra commerciale che non avvantaggerebbe nessuno, né Stati Uniti né Europa. Credo non sia saggio cadere nella tentazione delle rappresaglie, che diventano un circolo vizioso nel quale tutti perdono”.
La Presidente del Consiglio ha espresso, poi, “grande preoccupazione la ripresa dei combattimenti a Gaza, che mette a repentaglio gli obiettivi ai quali tutti lavoriamo, il rilascio di tutti gli ostaggi e una fine permanente delle ostilità, così come il ripristino di buna piena assistenza umanitaria nella Striscia”.
Sul fronte di Ucraina e riarmo, come detto, i Dem hanno trovato una quadra, attraverso una formula che fotografa la posizione della maggioranza del partito e soddisfa l'ala riformista. La risoluzione portata dal Pd in Senato impegna il governo a promuovere “una radicale revisione del piano di riarmo proposto dalla Presidente Von der Leyen” al fine “di assicurare investimenti comuni effettivi non a detrimento delle priorità sociali di sviluppo e coesione, e di condizionare tutte le spese e gli strumenti europei alla pianificazione, lo sviluppo, l'acquisizione e la gestione di capacità comuni per realizzare un'unione della difesa”. L'obiettivo è “collocare l'Italia da protagonista nella costruzione di una vera difesa comune europea e non di un riarmo degli eserciti nazionali privo di coordinamento”. La risoluzione ribadisce poi “la ferma condanna della grave, inammissibile e ingiustificata aggressione russa dell'Ucraina” e impegna il governo “a continuare a garantire pieno sostegno e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine, mediante tutte le forme di assistenza necessarie, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, promuovendo con urgenza un'iniziativa diplomatica e politica autonoma dell'Unione europea, in collaborazione con gli alleati, per il perseguimento di una pace giusta e sicura, che preservi i diritti del popolo ucraino a partire da quello alla propria autodeterminazione”.
Nella tarda serata di lunedì anche il centrodestra ha trovato un accordo su un testo che ha ottenuto anche il sì della Lega: Il testo schiera l’Italia con Kiev finché “necessario per una pace basata sul diritto” e chiede un rafforzamento della difesa europea “nel quadro Nato, con la garanzia pubblica per il finanziamento degli investimenti”.
Ilaria Storti