La relazione annuale Inail su morti e incidenti sul lavoro conferma che quella della sicurezza è ancora un’emergenza e che sul tema serve una svolta. In questo senso è sicuramente positivo il confronto in corso tra Governo e sindacati. Confronto che nei mesi scorsi ha prodotto misure molto attese, come la patente a punti, e che negli ultimi giorni ha portato al protocollo sull’emergenza caldo. Non solo. Il Governo è al lavoro su una nuova legge in materia. I dati confermano quanto sia necessaria questa fase concertativa. Non a caso ieri la ministra Calderone ha rilanciato quello che da tempo chiede la Cisl, ossia un patto nazionale tra tutte le parti: istituzioni, sindacati, imprese.
I numeri, come dicevamo, sono ancora quelli di una strage. Nel 2024 gli infortuni denunciati all’Inail sono stati 593mila con una crescita dello 0,4% sul 2023. Crescita dovuto all’aumento delle denunce degli studenti, che sono salite a 78mila (+10,5%), di cui 2.100 per infortuni occorsi nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto). Le morti bianche sono state 1.202, una in più rispetto al 2023. Per i lavoratori si registrano quattro decessi in meno, da 1.193 a 1.189, mentre i 13 casi mortali rilevati tra gli studenti sono cinque in più rispetto all'anno precedente. Primato negativo sul fronte delle denunce di malattie professionali, che hanno toccato quota 88mila. È il dato più elevato dal triennio 1976-1978, in crescita del 21,8% rispetto al 2023.
La gravità della situazione impone di intensificare il confronto e concertare misure drastiche. È quello che continua a chiedere il sindacato, sulla scia degli ultimi incontri e risultati positivi, come il protocollo per gestire l’emergenza caldo. Un passo importante, lo definisce il segretario confederale Cisl, Mattia Pirulli, “perché indirizza verso la contrattazione la gestione delle emergenze climatiche, permettendo risposte mirate e concrete alle specificità di settori e territori, al contrario di disposizioni lineari che rischiano di generare problemi sui posti di lavoro”.
Il Protocollo, sottolinea il dirigente sindacale, individua “azioni concrete come la rivalutazione dei rischi, la sorveglianza sanitaria, la formazione e informazione su pratiche di prevenzione e buone prassi, con particolare attenzione alle situazioni di vulnerabilità e all’invecchiamento della forza lavoro”. Centrale “il ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, aziendali e territoriali, nella diffusione e attuazione degli interventi”. Importante, secondo Pirulli, anche “il richiamo agli appalti, soprattutto in edilizia, per garantire tutele a tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, inclusi i datori di lavoro operativi sui cantieri”.
“Il Protocollo - aggiunge Pirulli - conferma l’attivazione degli ammortizzatori sociali già previsti e la Cisl ha sottolineato con forza la necessità di rafforzare e rendere strutturale il sistema di protezione. Inoltre è stato chiesto al ministero del Lavoro di introdurre uno strumento stabile e inclusivo, che estenda le tutele anche alle platee oggi escluse come i lavoratori a tempo determinato, senza intaccare le giornate utili, con particolare riguardo all’agricoltura, alla maturazione per la disoccupazione”. Si tratta di “una condizione essenziale per affrontare con responsabilità l’impatto delle emergenze climatiche senza lasciare nessuno indietro”.
“Tra gli obiettivi del protocollo - conclude Pirulli - anche il potenziamento degli incentivi Inail per sostenere, in modo continuativo e pluriennale, le imprese che investono nel miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro”.
Ilaria Storti