La crescita del mercato del lavoro rallenta, rispetto al 2023, e la possibilità di scelta, per chi cerca un’occupazione nei comparti che “tirano”, comincia a restringersi. Il trend è racchiuso in due dati: da gennaio a giugno 2024 gli utenti in cerca di lavoro sono aumentati del 3,8% rispetto all'anno precedente; contestualmente gli annunci di lavoro hanno registrato un calo del 10%. A segnalarlo è l'Osservatorio semestrale sul mercato del lavoro online di Jobtech, agenzia per il lavoro digitale. I dati mostrano, in sostanza, che nella prima metà dell’anno le aziende che cercano personale hanno registrato una minore competizione con altre imprese in cerca di personale e potrebbero aver riscontrato una maggiore facilità nel trovare i candidati più idonei. Va ricordato che il 2023 è stato un anno di forte crescita per il mercato del lavoro, così come il 2022.Ma, nonostante ciò, l’Italia è ancora lontana dai tassi di occupazione della maggior parte dei paesi europei. Su questo fronte i dati Eurostat sono illuminante. Nel 2023 il nostro Paese ha avuto un incremento record degli occupati con 1,5 punti in più (seconda sola a Malta, oltre il doppio della media Ue): abbiamo raggiunto un tasso di occupazione del 66,3% tra i 20 e i 64 anni. Sempre nella fascia 20-64, tuttavia, restiamo all’ultimo posto: il tasso di occupazione medio nella Ue è del 75,3%.
Nel 2024, come detto, la crescita del lavoro è rallentata. Per questo, i posti di lavoro offerti risultano inferiori alla domanda. Sul fronte del genere, l’indagine di Jobtech conferma che c’è una leggera prevalenza di donne tra chi cerca lavoro: sono il 54,8% del campione rispetto al 45,2% di utenti maschili. Da un punto di vista anagrafico, ovviamente, a cercare occupazione sono soprattutto i giovani. Il 40,1% dei “job seeker” appartiene alla Generazione X. Seguono i Millennial (33,8%), la Generazione Z (20,7) e infine i Baby Boomer (5,4%).
Sul fronte della provenienza geografica, l’indagine rileva una certa stabilità rispetto allo scorso anno. Le distanze territoriali, dunque, restano intatte. Le persone in cerca di lavoro risiedono al Nord Italia, nel 60,6% dei casi. Seguono il Centro, con il 20,4%, e Sud e Isole con il 19,4%. Nonostante un lieve miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2023, il divario tra Settentrione e il resto della Penisola resta ancora troppo significativo anche in riferimento alle opportunità di impiego. Lo studio di Jobtech rivela infatti una maggiore concentrazione di annunci di lavoro al Nord (72,7%), seguito sempre dal Centro (17,4%) e Sud e Isole (9,9%). Inoltre, il confronto tra il numero medio di candidature e il numero di annunci ha evidenziato che in Lombardia, Piemonte e Veneto hanno presentato maggiori opportunità di assunzione mentre nel Sud Italia, soprattutto in Sicilia, Basilicata e Calabria, la competizione è rimasta alta: i posti sono pochi rispetto alla domanda di occupazione.
In generale, se Nord e Centro Italia presentano un rapporto di 5-15 candidati per annuncio, al Sud e nelle Isole si riscontra 15-25 utenti interessati per ogni posizione aperta.
Ilaria Storti

