Martedì 11 novembre 2025, ore 22:31

Lavoro 

Nell’arco di dieci anni un dipendente pubblico su tre uscirà dal lavoro 

Nel 2024 il numero di lavoratori pubblici con almeno una giornata retribuita nell'anno è risultato pari a 3.738.171, con una retribuzione media di 35.350 euro e un numero medio di giornate retribuite pari a 283. La variazione percentuale dei lavoratori sul 2023 è pari a +1,5%, della retribuzione media +0,6%, del numero medio di giornate retribuite-0,3%. È quanto emerge dall'Osservatorio dell'Inps sui lavoratori pubblici, sottolineando come la retribuzione risulta differenziata sia per età sia per genere. Il gruppo contrattuale più numeroso è quello della Scuola con il 39,6% dei dipendenti pubblici, seguito dal Servizio Sanitario con il 20%, dalle Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) con il 14,9% e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco con il 13,9%. Rispetto alla tipologia contrattuale il numero di lavoratori pubblici con contratto a tempo indeterminato nel 2024 è pari a 3.106.473 lavoratori, l'83,1% del totale, con una retribuzione media annua di euro 39.087 e 302 giornate medie retribuite. Rispetto al genere, le lavoratrici superano i maschi sia nel complesso con un'incidenza del 61% sia in gran parte delle classi di età con quote sempre vicine al 60%; fanno eccezione le classi fino a 19 anni e da 20 a 24 anni dove l'incidenza del genere femminile è rispettivamente del 33% e 42%. La retribuzione media annua risulta differenziata sia per età sia per genere. In particolare, aumenta al crescere dell'età fino a stabilizzarsi dai 50 anni in poi ed è costantemente più alta per il genere maschile (41.117 euro contro 31.679 euro per le femmine). Tale divario retributivo è massimo nelle classi di età 20-24 anni e 65 e oltre, in cui la retribuzione media delle femmine è pari al 70,5% di quella dei maschi, il divario tocca il minimo nella classe fino a 19 anni in cui la retribuzione media delle femmine è pari all'83,1% di quella dei maschi. Il differenziale retributivo per genere, invece, sembra più correlato alla maggiore presenza di lavoro part time tra le femmine. Infatti, il numero di lavoratrici che nel 2024 hanno avuto almeno un rapporto di lavoro part time è pari a 206.122, contro appena 52.053 maschi. Nel 2024 il 3,6% dei lavoratori maschi ha avuto almeno un rapporto di lavoro a tempo parziale mentre tale quota tra le femmine è pari al 9,0%. Per quanto concerne la struttura per età emerge che, nel 2024, la classe di età modale è quella tra i 55 e i 59 anni con 661.919 lavoratori (17,7% sul totale). Il 76,6% della collettività ha età maggiore o uguale a 40 anni. Tenendo conto dell'età ordinamentale fissata a 67 anni (fatti salvi i regimi speciali) l’Inps stima che nell'arco di dieci anni (al massimo) circa un terzo dei dipendenti pubblici transiterà alla pensione.
Analizzando la distribuzione dei lavoratori per area geografica di lavoro, nel 2024 il 24% dei lavoratori pubblici lavora nel Centro, seguono le regioni del Nord-ovest (23,1%), il Sud (21,8%), il Nord-est (19,8%) e le Isole (11,3%). Sempre a livello territoriale le retribuzioni medie presentano i valori più bassi nelle due ripartizioni del Nord: rispettivamente 34.015 euro nel Nord-ovest e 34.515 euro nel Nord-est; al Centro si registra il valore più alto di retribuzione media nell'anno con 36.929 euro. Quanto alla distribuzione dei lavoratori pubblici per classi di retribuzione annua, oltre il 60% dei lavoratori è sotto i 35.000 euro nel 2024. Il 27,2% dei lavoratori pubblici presenta retribuzioni medie tra 35.000 e 50.000 euro, mentre il restante 12,6% registra retribuzioni oltre i 50.000 euro. La classe 25.000 - 29.999 euro è quella dove si concentra il maggior numero di lavoratori (652.914 pari al 17,5%). Se si fa riferimento alla tipologia contrattuale vediamo che nei lavoratori a tempo indeterminato la classe 25.000 - 29.999 euro è ancora quella modale, con 603.856 lavoratori (il 19,4% del totale dei lavoratori a tempo indeterminato). Per i lavoratori a tempo determinato, invece, la classe di retribuzione con il maggior numero di lavoratori è la classe 20.000 - 24.999 euro, con 123.767 lavoratori (circa un quinto del totale dei lavoratori a tempo determinato).
Giampiero Guadagni

( 11 novembre 2025 )

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