Per la segretaria generale della Cisl ”bisogna costruire un progetto-Paese fondato su equitá, coesione, sostenibilità, inclusione, solidarietà intergenerazionale, partecipazione. Un progetto di sviluppo che metta al centro la persona e il diritto di ogni essere umano a sentirsi pienamente partecipe e responsabile del bene comune. Riuscire a trasformare ogni fragilità in una straordinaria opportunità di crescita umana e collettiva: è questa la più grande sfida che non solo come organizzazione sindacale, ma la società nel suo insieme è chiamata a cogliere”. Dunque ”è giusto porsi l'obiettivo di una giustizia sociale che non sia parametrata solo a dati economici, ma incardinata su tre principi fondamentali: dignità umana, solidarietà, sussidiarietà. Significa avere un welfare e una sanità all'altezza delle sfide in una società che invecchia, costruire una solida rete di protezione a tutela degli individui più fragili, a partire dalle persone non autosufficienti, puntare ad un sistema pensionistico capace di garantire un reddito dignitoso agli anziani di oggi e ai giovani, che saranno gli anziani di domani, pretendere un fisco equo, trasparente, progressivo che premi gli onesti e punisca gli evasori”.
Dopo il prevedibile fallimento del referendum, Fumarola rilancia ”un patto sociale con chi ci sta. Significa salari più alti, più consumi, più entrate per lo Stato. Per la Cisl bisogna partire da alcuni pilastri da mettere sul tavolo: tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, utilizzare bene e presto tutte le risorse del Pnrr, far crescere e legare produttivitá e salari, ridurre le tasse, maggiore partecipazione per far avanzare competitività e qualità, formazione per essere pronti a reggere l'impatto pervasivo delle nuove tecnologie digitali e delle nuove IA”.
Le scelte che dobbiamo fare oggi ”devono pensare alle future generazioni, e su argomenti come le pensioni, perché stipendi poveri danno pensioni povere, la demografia, con natalità quasi arrivata a zero e il mercato del lavoro. Ecco perché vogliamo essere una generazione sostenibile”. Così il segretario generale Fnp Cisl, Emilio Didonè, in occasione del congresso della Federazione nazionale dei pensionati Cisl. Ha aggiunto Didoné: ”La Cisl ha parlato chiaramente al Governo chiedendo un tavolo per fare un grande patto sociale tra tutte le parti coinvolte, perché questi problemi non sono di destra né di sinistra e non devono essere risolti di parte ma tutti insieme, sia per il Paese sia per le persone che lo vivono, perché dietro i numeri della non autosufficienza ci sono delle persone, dietro i numeri della sanità ci sono delle persone. Quello che chiediamo quindi sono meno litigi, meno discussioni e un tavolo di confronto con tutti i soggetti che possono aiutare l'Italia a migliorare e a dare speranza per il futuro”,
Nel suo intervento, l’ultimo come segretario generale Fnp, Didonè ha sottolineato: “L’Italia ha una delle popolazioni anziane più longeve e in salute al mondo: l’aspettativa di vita supera gli 83 anni, e oltre un milione e mezzo di ultra-settantenni è attivo nel volontariato. È su queste risorse che si può costruire una società della cura e della partecipazione. In Italia oggi abbiamo 15 milioni di over 65, metà dei quali over 75. La risposta non può essere solo ospedaliera. La domiciliarità e l’assistenza territoriale devono essere potenziate e rese eque su tutto il territorio nazionale.
E naturalmente ”c’è il grande tema delle pensioni che rappresenta uno degli strumenti principali del nostro Stato sociale”. Conclude Didoné: ”Occorre una riflessione che obblighi tutti, Governo e parti sociali, ad individuare delle linee comuni di indirizzo politico-sindacale per il rilancio culturale e politico di un modello previdenziale sostenibile e solidale che risponda pienamente alle sfide del contesto demografico attuale e non lasci nessuno indietro attraverso un percorso che offra schemi di pensionamento sostenibili e flessibili, in grado di rispondere meglio alle esigenze e alle scelte dei lavoratori, attuali e futuri. Non è un favore ai giovani: è un atto di giustizia generazionale.
Giampiero Guadagni