Venerdì 9 maggio 2025, ore 9:15

Vertenze

Berco: risposte chiare sulle strategie industriali

Affrontare le questioni inerenti le prospettive del gruppo Berco e individuare una strategia che possa salvaguardare un’importante realtà industriale italiana e tedesca, tutelando un enorme patrimonio di competenze e professionalità. E’ quanto chiedono le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm in una lettera inviata al Ceo di Thyssenkrupp Patrick Buchmann e per conoscenza anche a Judith Kirton Darling di Industriall Europe. L’obiettivo è uno: avere un confronto diretto con il management della capogruppo sulla grave crisi che sta colpendo il gruppo Berco. “Dopo mesi di trattative senza aver ricevuto risposte concrete da parte del management italiano e con le criticità legate ai licenziamenti annunciati e alla riduzione dei salari, in un contesto già drammatico per i lavoratori - si legge nella lettera - Fim, Fiom e Uilm chiedono trasparenza e un piano chiaro per salvaguardare l’occupazione, il patrimonio industriale e il futuro delle tante famiglie coinvolte”.

La vertenza aperta da mesi vede a rischio il lavoro dei dipendenti degli stabilimenti Berco di Copparo in Emilia Romagna e Castelfranco in Veneto. “Ad oggi - affermano i sindacati - l’unica soluzione che il management italiano di Berco ha proposto, è quella di licenziare, per il momento, 400 lavoratori e ridurre a tutti il salario. E’ noto che i salari in Italia sono già i più bassi d’Europa, nonostante la contrattazione collettiva nazionale, figuriamoci come peggiorerebbero le condizioni delle famiglie che potrebbero essere colpite da un ulteriore drastico taglio”.

Tante le domande che i sindacati hanno rivolto alla casa madre tra cui quali siano le reali prospettive e “i nuovi assetti produttivi dei siti di Copparo e Castelfranco Veneto con un dettaglio degli investimenti. Perché Berco ha smesso di utilizzare gli ammortizzatori sociali, messi a disposizione dal governo italiano per la salvaguardia occupazionale, provocando, di fatto, l’interruzione della produzione, arrecando ulteriori danni economici al bilancio di Berco, mettendo in pericolo le commesse con il rischio del pagamento di penali per mancata consegna e ritardando il rilancio dell’azienda?” Ed ancora: “Perché il management italiano ha ritenuto di non presentarsi all’incontro istituzionale del 13 febbraio scorso”. E poi: “Era necessario che il management italiano adottasse comportamenti provocatori ed offensivi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori durante le legittime iniziative di protesta contro i licenziamenti”.

Insomma i sindacati attendono da mesi una risposta alle tante domande e alle questioni aperte che vedono coinvolti centinaia di lavoratori e le loro famiglie. “Siamo certi - concludono Fim, Fiom, Uilm nella lettera - che le lavoratrici ed i lavoratori di Berco apprezzeranno un riscontro da parte vostra e sono confidenti di poter ricevere da Thyssenkrupp una proposta ed una soluzione alla crisi che sia socialmente sostenibile. C’è il futuro di tante famiglie in gioco”.

Sara Martano

( 19 marzo 2025 )

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