Venerdì 5 dicembre 2025, ore 2:47

Vertenze

Ikea: è rottura. Il 5 dicembre stop nazionale

Ennesimo tentativo fallito di riaprire il tavolo per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto dal 2019, e a fronte di un sistema premiante giudicato inaccettabile, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs proclamano per il 5 dicembre uno sciopero nazionale di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori Ikea, con manifestazione e presidio davanti alla sede di Carugate (Milano).
Ikea continua ad agire unilateralmente, peggiorando le condizioni di lavoro e ignorando gli impegni storici assunti con i dipendenti.
Emblematico il recente divieto di accesso alla mensa per i part-time con pause ridotte, in contrasto con accordi e prassi consolidate da decenni.
Le relazioni sindacali anche livello territoriale e di punto vendita registrano da tempo criticità al punto tale che ormai l’azienda decide e solo successivamente comunica alle parti sindacali, senza attivare confronti finalizzati ad esaminare e a definire eventuali intese anche di materie decentrate così come previste dal Cia (importanti modifiche all’organizzazione del lavoro, turni e mansioni, eccetera).
L’azienda non intende, inoltre, retrocedere rispetto alla deroga relativa ai passaggi al 3° livello nonché dal mancato riconoscimento degli specialisti che svolgono attività da progettisti. La posizione dell’azienda ormai è chiara: schiacciare in basso la classificazione delle lavoratrici e dei lavoratori: per Ikea tutti devono fare tutto, a prescindere dall’inquadramento e dalla specifica professionalità. A tutto questo si aggiunge un’organizzazione del lavoro, da parte dell’azienda, che peggiora le condizioni dei propri dipendenti sia rispetto al contratto che alla normativa vigente, continuando a sfruttare ogni condizione ai fini del profitto a tutti i costi. Nel corso dell’ultimo incontro, l’azienda ha respinto ogni proposta delle organizzazioni sindacali, rifiutando perfino di definire gli elementi economici già condivisi - come maggiorazioni domenicali e trattamento della malattia - e rimandando tutto a un confronto senza contenuti reali. Una chiusura giustificata da presunte difficoltà economiche e dal mancato raggiungimento degli obiettivi di budget, a cui si aggiunge il paradossale considerare il rinnovo del contratto DMO, Distribuzione Moderna Organizzata, come un “aggravio di costi”.
La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla comunicazione dei risultati del premio di partecipazione 2025: oltre metà dei punti vendita non riceverà alcun premio e gli altri otterranno importi irrisori, a fronte di spiegazioni aziendali vaghe e contraddittorie. Ikea rifiuta di rivedere il sistema premiante e nega perfino un riconoscimento simbolico ai dipendenti, mentre sembrerebbe destinare bonus alle figure apicali.
Ce.Au.

( 3 dicembre 2025 )

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