Parte una nuova stagione di mobilitazione per i metalmeccanici torinesi. A pochi giorni di distanza dal lancio della nuova 500 ibrida, che sarà prodotta a Torino, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno riunito sotto la Mole oltre 500 delegati delle principali aziende automotive del territorio per dare avvio a nuove iniziative sindacali per la tutela e il rilancio dello stabilimento di Mirafiori e dell’indotto auto.
Si parte subito con le assemblee in tutte le fabbriche metalmeccaniche della provincia con il duplice obiettivo di informare i lavoratori sulla situazione critica che sta attraversando il settore in Europa e lanciare la mobilitazione dei prossimi mesi.
Il primo appuntamento è per il 30 gennaio 2026. In quella data è prevista, nell’auditorium del Santo Volto, sotto la Mole, una tavola rotonda con le istituzioni locali e i principali soggetti economici e sociali del territorio, sulla “centralità dell’auto a Torino e le strategie per tutelare il settore e l’occupazionale locale”.
Il secondo momento clou della mobilitazione sarà il 14 febbraio, giorno di San Valentino, con la manifestazione di piazza dal titolo “Innamòràti di Torino”, (parola scritta volutamente con i due accenti in modo da essere letta in entrambi i modi) che si prefigge l’obiettivo di ribadire il legame tra la città e l’industria dell’auto e di affrontare i cambiamenti in atto nel settore. I sindacati metalmeccanici torinesi ribadiscono ancora una volta che il comparto automotive ha un effetto traino per tutto il territorio della provincia, nonostante il peso dell’auto si sia ridimensionato negli ultimi anni. La 500 ibrida, la cui produzione è appena iniziata proprio a Mirafiori, rappresenta certamente un passo importante, ma servono anche nuovi modelli, accessibili soprattutto ai consumatori italiani per garantire un futuro allo stabilimento, ai lavoratori e al territorio. Le 400 assunzioni annunciate da Stellantis, a partire da febbraio-marzo del prossimo anno, sono un fatto positivo, ma è prioritario che i lavoratori assunti con contratti di somministrazione siano confermati quanto prima a tempo indeterminato.
“Abbiamo voluto rilanciare la mobilitazione sindacale che prende spunto dalla crisi profonda dell'automotive – spiega il segretario generale Fim Cisl Torino-Canavese, Rocco Cutrì – per puntare con determinazione sulla prospettiva futura di Torino che, a nostro giudizio, non potrà mai prescindere dall’essere una città a vocazione industriale. Nel corso dei prossimi appuntamenti cercheremo di approfondire i temi che abbiamo inserito nel documento politico con le Istituzioni, con Stellantis e con le associazioni datoriali. Chiederemo impegni che ci consentano di partecipare nella costruzione delle migliori condizioni possibili per garantire alla collettività economia positiva e benessere”.
I numeri della crisi dell’auto nel torinese sono noti: produzione a picco, massiccio ricorso alla cassa integrazione, chiusura decine di aziende e ridimensionamento dell’indotto. Dietro questi dati ci sono persone, famiglie e competenze che rischiano di andare disperse. E c’è un territorio che rischia di perdere definitivamente la propria vocazione industriale e soprattutto un sistema e una rete di imprese difficile da ricreare. Per queste ragioni Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcf chiedono alle istituzioni l’apertura di un tavolo permanente dedicato all’industria per avviare un confronto continuo e utile allo scopo di tutelare e rilanciare il principale settore produttivo del territorio.
“Innamòràti di Torino” è quindi un invito a tutti, perché difendere l’industria dell’auto significa difendere la città stessa, la sua capacità di essere un luogo dove si produce, si innova e si costruisce futuro.
Rocco Zagaria
 

( 2 dicembre 2025 )