Non solo miglioramento dei trattamenti economici riservati ai dipendenti, ma anche misure aggiuntive di rafforzamento del welfare aziendale, fino a nuove soluzioni sperimentali per la rimodulazione dell’orario di lavoro, anche nell’ottica della sua riduzione in specifiche aree produttive pilota. Sono i principali punti del nuovo contratto integrativo siglato alla Leonardo che entrerà in vigore dal primo gennaio 2024 e interessa una platea di circa 31 mila lavoratori.
La parte più innovativa dell’accordo riguarda la definizione di linee-guida finalizzate alla sperimentazione della rimodulazione dell’orario di lavoro, anche in ottica di riduzione, da realizzarsi in alcune aree aziendali pilota direttamente collegate alle attività produttive o di supporto operativo per le quali le leve di flessibilità appaiono praticabili solo attraverso percorsi sperimentali e graduali in grado di accompagnare l’evoluzione dei canoni tradizionali di organizzazione del lavoro. Lo scopo della sperimentazione è identificare le migliori soluzioni in grado di contemperare le esigenze di equilibrio vita-lavoro dei dipendenti coinvolti in uno tra i più grandi e importanti gruppi metalmeccanici del Paese.
“L’intesa raggiunta - affermano il segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia e il coordinatore nazionale Gruppo Leonardo Fabio Bernardini - realizza importanti risultati economici e normativi e fa da apripista su tanti temi che la Fim Cisl sta portando avanti nella nostra intensa campagna contrattuale.Si tratta di un rinnovo contrattuale assolutamente ricco che permette di migliorare tantissimi aspetti della vita delle persone innovando la sostenibilità del lavoro e il welfare”.
Importanti i risultati sul fronte salariale che vedranno nell’arco dei prossimi 4 anni incrementare di 1.400 euro il premio di risultato, che sarà ulteriormente consolidato e al quale si aggiungono 135 euro i premi mensili. Migliorate le maggiorazioni per la turnistica dei lavoratori e reso maggiormente flessibile e diffuso l’utilizzo dello smart-working.
Per quanto riguarda il welfare viene migliorato dello 0,5% il contributo dell’azienda sulla previdenza complementare Cometa, come pure il sistema di welfare sanitario su Metasalute con 120 euro per tutti e di 600 euro per i quadri che migliora la copertura del welfare sanitario. Aggiunti permessi non solo per i lavoratori ma anche per i carichi di cura sia verso i figli che verso i genitori non autosufficienti che molto spesso complicano la sostenibilità e il rapporto di vita-lavoro delle persone. Ottenuta una sperimentazione per la riduzione dell’orario di lavoro di 12 ore al mese che deve però, a parità di efficienza, permettere la riduzione della settimana lavorativa.
“In definitiva - concludono i sindacalisti - l’intesa raggiunta rappresenta un importante risultato che riconosce la forza del sindacalismo e delle tutele che in questo Gruppo è in grado di realizzare. E’ un ottimo risultato frutto del lavoro negoziale di tutto il sindacato e dalla Fim, perché ha permesso in una congiuntura non facile e alla vigilia di un contratto nazionale importante, di dimostrare la forza della contrattazione, che molto meglio delle leggi, riesce a tutelare e a migliorare la vita delle persone a lavoro, il reddito il riconoscimento del valore del loro lavoro e la sua sostenibilità”.
Sara Martano