Un patto di alleanza strategica che mira a difendere, consolidare e rilanciare l’intera filiera produttiva del tessile abbigliamento moda, che con 40mila imprese, 400mila addetti, circa 60 miliardi di euro di fatturato annuo e rappresenta un pilastro essenziale dell’industria manifatturiera del Paese. Lo hanno messo a punto Confindustria Moda e i sindacati di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil che si sono incontrati a Milano, nella sede dell’associazione nazionale della filiera del settore tessile abbigliamento moda. Alla base dell’impegno comune c’è la preoccupazione per il delicato periodo di crisi e di trasformazione che il settore sta vivendo, accentuato anche dalle note e crescenti incertezze geopolitiche e macro-economiche. Le parti hanno confermato, nella tradizione delle consolidate relazioni industriali nel settore, la volontà di definire obiettivi e iniziative comuni che impegneranno le rispettive organizzazioni nei prossimi mesi e anni, sia nei rapporti interni alla filiera che nelle relazioni con le istituzioni, a partire dal Governo.
Da subito è stato firmato il testo definitivo e completo del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro per il periodo 1° aprile 2024 - 31 marzo 2027, che porta a compimento quanto definito nell’Accordo di rinnovo siglato tra le parti lo scorso 11 novembre 2024. Il nuovo Ccnl, che è già pienamente in fase di attuazione, contiene le seguenti tematiche: aumento dei minimi retributivi lordi medi mensili di 200 euro a regime, che copre il recupero dell’inflazione registrata negli anni 2022 e 2023 e tutela il potere d’acquisto dei salari fino al 31 marzo 2027; parificazione normativa tra diverse qualifiche professionali; nuovo investimento sulle competenze dei lavoratori, con l’impegno delle aziende ad estendere i programmi di formazione continua a tutti i lavoratori; miglioramento degli istituti che regolano la conciliazione vita-lavoro; un investimento sul welfare contrattuale attraverso il miglioramento del piano di assistenza sanitaria offerto da Sanimoda, l’aumento della tutela previdenziale del fondo di settore Previmoda e nuove risorse pari a 200 euro annue per ogni lavoratore spendibili in beni e servizi di welfare.
“In un contesto sempre più complesso e sfidante in cui ci troviamo ad agire, come parti sociali stiamo facendo al meglio la nostra parte per garantire uno sviluppo sostenibile e di qualità all’intero settore - affermano i segretari generali Marco Falcinelli (Filctem), Nora Garofalo (Femca) e Daniela Piras (Uiltec) -. La sottoscrizione di un contratto innovativo che punta sulle relazioni industriali e dà risposte certe alle lavoratrici ed ai lavoratori, sia in termini economici che normativi, rappresenta un tassello fondamentale tra le azioni congiunte che vogliamo continuare ad implementare per il rilancio del settore. Siamo convinti che relazioni sindacali consolidate e partecipative generino valore per tutte le parti coinvolte, e auspichiamo che anche le Istituzioni - ed il Governo in particolare - si facciano parte attiva di questo percorso, sostenendo con politiche industriali serie ed adeguate le imprese ed i lavoratori”.
Imprese e sindacati hanno anche firmato l’accordo istitutivo del nuovo ente di settore Ente Bilaterale Moda (E.B.M.) che sarà gestito in modo paritetico tra le parti con l’obiettivo di supportare l’elaborazione e la messa in opera di strategie e iniziative di sviluppo di interesse comune fra imprese e lavoratori e realizzare nuovi progetti di formazione e assistenza. “Confermiamo la volontà di Confindustria Moda di potenziare le relazioni industriali di settore per sostenere, insieme con i sindacati e con più forza, le imprese e i lavoratori - dichiara Sergio Tamborini, presidente Confindustria Moda -. Per questo, oltre al nuovo contratto di lavoro, formalizziamo la nascita dell’Ente Bilaterale Moda, uno strumento operativo essenziale per implementare le strategie di intervento nel comparto, e annunciamo con le organizzazioni sindacali l’elaborazione di un piano strutturale congiunto a sostegno del tessile e moda e dei suoi operatori che andremo a presentare al Governo nei prossimi tavoli ministeriali”.
Sara Martano