Sabato 18 ottobre 2025, ore 3:00

Industria

Venator Italia: in arrivo concrete prospettive di rilancio

Ci sono “prospettive concrete di rilancio industriale per Venator Italia”. Parola di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. L’annuncio è arrivato a margine del tavolo che si è tenuto al Mimit sulla vertenza Venator Italia, multinazionale inglese attiva nella produzione di biossido di titanio e altri prodotti chimici, con unico stabilimento produttivo italiano nel polo industriale del Casone di Scarlino, in provincia di Grosseto, che impiega circa 200 dipendenti, ma la cui produzione è ormai ferma da due anni. “La reindustrializzazione di questo sito è finalmente più vicina” ha assicurato il ministro. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti dell'azienda, di Confindustria, della Regione Toscana, degli enti locali interessati e delle organizzazioni sindacali. Secondo una nota del ministero, nel corso dell'incontro sono emersi “importanti progressi nel processo di reindustrializzazione finalizzato alla ricerca di un nuovo acquirente, che ha registrato l'interesse due soggetti industriali interessati al sito e a tutta la forza lavoro. A queste due manifestazioni di interesse non vincolanti, se ne starebbe per aggiungere una terza, sempre di natura industriale”. Proprietà e advisor incaricato, spiega ancora il Mimit, “hanno annunciato la volontà di pervenire a manifestazioni d'interesse vincolanti già nelle prossime settimane, con l'obiettivo di avviare una trattativa in esclusiva entro il mese di novembre”. “E’ stato un incontro che, per quanto ancora interlocutorio, ha dato dei segnali: diciamo che si comincia a intravedere una luce in fondo al tunnel” dice Gian Luca Fè, che per la Femca-Cisl Toscana segue da sempre la vertenza. “Ora - aggiunge Fè - l’obiettivo è arrivare alla concretizzazione nel più breve tempo possibile, individuando un acquirente che possa avere un piano industriale serio e credibile, con al centro l’occupazione attuale, e che si faccia carico anche di tutto quello che è il progetto attorno alla Venator; quindi non solo un piano per la ripresa produttiva e occupazionale, ma anche per quanto riguarda le bonifiche del territorio e gli altri progetti correlati.” Insomma chi arriva dovrà farsi carico di “tutto il pacchetto” e dovrà farlo in fretta. Il tempo infatti è importante: “a gennaio - spiega ancora Fè - abbiamo la scadenza della solidarietà. E poi bisogna dare un segnale concreto al resto del polo chimico, in particolare a Solmine, che sta cominciando ad avere dei segnali di difficoltà, visto il fermo di Venator che va avanti da due anni.” La Nuova Solmine infatti produce acido solforico,componente essenziale nel ciclo produttivo del biossido di titanio realizzato da Venator; in questi due anni ha lavorato verso altri sbocchi, anche sui mercati esteri, ma è chiaro che i costi sono diversi tra il trasferire la materia prodotta con un tubo all’azienda accanto, e trasportarla via nave in giro per il mondo. Punti da tenere presenti e a cui dare risposte quando si entrerà nel vivo della definizione dell’acquirente. Una nuova riunione del tavolo è attesa a breve, “alla luce - spiega il Mimit - dei nuovi sviluppi attesi”.
Alberto Campaioli

( 15 ottobre 2025 )

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