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Tecnologia

5G ai nastri di partenza, ora le aziende pronte ad investire

Finora è stato un mercato popolato per lo più da esploratori; un terreno fertile più per tecnici che per imprenditori. Investimenti sì ma applicazioni poche. Ora invece sembra che anche in Italia le cose stiano per cambiare. Infatti, anche se il 5G nel 2021 è un mercato agli inizi, sono stati fatti importanti passi avanti rispetto al 2020. Tre gli elementi che rinfrancano i sostenitori del nuovo corso della trasmissione dati: innanzitutto, è aumentata la copertura (che oggi è pari a una decina di punti percentuali); quindi è stato avviato il mercato consumer (con la crescita delle vendite di terminali 5G ai consumatori finali e delle sottoscrizioni 5G) e, infine, nel mercato Business, sono emersi i primi casi d'uso con imprese e pubbliche amministrazioni. E' quanto sostenuto nei risultati della ricerca “5G: è il momento di investire". Secondo gli esperti, il 5G rappresenta “un abilitatore fondamentale per la trasformazione digitale del Paese” perché offre servizi e applicazioni non pensabili con le reti attuali. “Ci arriveremo per fasi successive – spiega Giovanni Miragliotta, responsabile scientifico dell'Osservatorio 5G & Beyond – considerando la dicotomia che esiste ancora tra la chiarezza dei bisogni e delle prestazioni attese dal 5G e, per contro, la portata degli investimenti, la complessità della catena del valore da creare e la necessità di avere aziende utenti mature sul digitale per valorizzare appieno la nuova rete". In linea generale, dalla ricerca emerge che c'è una maggiore conoscenza delle caratteristiche del 5G da parte delle aziende “end user”. Infatti, il 30% ha un livello di conoscenza almeno buono, contro il 24% del 2020, e soltanto il 27% non la conosce affatto (contro il 48% del 2020). Inoltre, il 34% valuta il 5G positivamente e si sta attivando per capire come sfruttarlo (più 14 punti) mentre il 30% dichiara di aver avviato progetti o iniziative pilota nell'ambito o di volerlo fare nel prossimo anno. Anche le imprese della filiera ICT si stanno muovendo: il 43% ha attivato o intende attivare progetti 5G nei prossimi dodici mesi. "La sfida tecnologica del 5G si gioca nella capacità di unificare la connettività a livello locale della singola fabbrica e distretto produttivo con quella nazionale e globale – afferma Antonio Capone, ricercatore dell'Osservatorio - e per questo motivo l'esistenza di grandi reti pubbliche ad ampia copertura e dalle alte prestazioni è fondamentale perché la rivoluzione del 5G si possa compiere”. Il nodo critico è il livello degli investimenti senza i quali non si può dare le scossa. Ma non solo, molto dipende dal ruolo dello Stato: “L'infrastruttura comune è condizione necessaria e, dove il mercato non arriva a rendere profittevole l'investimento, sarà importante il buon utilizzo dei fondi pubblici". Il mercato 5G è maturo. "Fino al 2020 l'attenzione del mercato era concentrata sulle sperimentazioni per testare l'efficacia della tecnologia, mentre ora il focus è sull'identificazione di esigenze concrete che già oggi possono essere soddisfatte con l'attuale livello di sviluppo delle reti 5G – osserva Marta Valsecchi, direttrice dell'Osservatorio 5G & Beyond - e queste soluzioni consentono di ottenere già dei primi benefici e potranno poi evolvere per valorizzare le caratteristiche distintive della nuova infrastruttura di rete, che consentiranno di 'fare un salto di qualità' nei servizi offerti e nei risultati ottenibili. È proprio con questo "spirito" che sono stati lanciati i primi casi commerciali. Sono però ancora pochi, molti Paesi hanno già fatto più che da noi in Italia e in Europa".
An. Ben.

( 15 novembre 2021 )

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