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Lavoro

Contratto scuola, c'è la firma per la parte economica

Dopo mesi di trattativa arriva la firma per il rinnovo del contratto della scuola, triennio 2019-2021. Il contratto riguarda 1,2 milioni di dipendenti del comparto e prevede, per i docenti, un incremento medio di 100 euro per tredici mensilità. A questo aumento si aggiungeranno le risorse del successivo accordo che completerà la sequenza contrattuale 2019-2021, su cui si è impegnato il ministro Valditara. 
L’intesa, in sostanza, prevede una prima sequenza contrattuale di natura economica, con l'utilizzo del 95% delle risorse disponibili. L'obiettivo è quello di liquidare entro dicembre gli arretrati maturati nel corso del triennio di vigenza contrattuale e corrispondere una prima tranche di aumento alle retribuzioni del personale pari a 100 euro medi, rinviando a gennaio 2023 e alle ulteriori risorse eventualmente ricavate nella legge di bilancio un successivo passaggio a completamento della parte economica del contratto, da chiudere con almeno 124 euro di aumento medio. 
A queste cifre si sommeranno gli arretrati, per una media di 2000 euro ma anche di più per alcuni, che andranno ad aggiungersi allo stipendio e alla tredicesima.
Gli ulteriori aumenti, come detto, saranno da mettere in collegamento con l’iter della Legge di Bilancio e con l’impegno del ministro Valditara a reperire risorse aggiuntive. Nei prossimi mesi si svilupperà l’ulteriore sequenza contrattuale a completamento della parte economica del contratto, che garantirà alla categoria ulteriori 300 milioni in più nella parte di retribuzione fissa.
Già dalla settimana prossima, inoltre, proseguirà il confronto del negoziato sulla parte normativa. In questo modo, evidenzia la Cisl Scuola, si libera il campo “dall'assillo di una parte economica la cui urgenza si impone per le attese della categoria a fronte dell'aumento del costo della vita”. Un contributo importante a una possibile conclusione positiva del confronto, spiega il sindacato, è venuto anche dallo stanziamento di un ulteriore budget di 100 milioni di euro che saranno resi disponibili in un decreto-legge in approvazione al Consiglio dei ministri. “Credo che sia stato fatto un buon lavoro - sottolinea la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci - superando le difficoltà che si stavano registrando proprio sulla partita delle risorse a partire dall'utilizzo dei 300 milioni altrimenti dirottati sui fondi Mof. Senza dubbio la stabilità del quadro politico seguita alla formazione del nuovo governo è un fattore oggettivo che ha favorito le condizioni per una prosecuzione del confronto fino a un possibile sbocco positivo”.
Barbacci sottolinea che non sono state soddisfatte tutte le attese della categoria. “Ma - aggiunge - riteniamo si stia profilando un'intesa che rappresenta un passo importante nella direzione giustaì. Senza trionfalismi che non avrebbero ragion d'essere, credo che sia stato fatto un buon lavoro, nell'interesse del personale della scuola e della scuola stessa”.
Ilaria Storti

( 10 novembre 2022 )

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