Mercoledì 24 aprile 2024, ore 14:42

Emilia Romagna 

Alle famiglie sfollate fino a 900 euro mensili  

La Commissione europea propone che il Consiglio Ue raccomandi all'Italia, nel quadro del semestre europeo sulla sorveglianza e il coordinamento delle politiche nazionali macroeconomiche e di bilancio, di attivarsi nel 2023 e nel 2024 adottare una serie di misure tra cui la riduzione progressiva degli aiuti legati ai rincari energetici, la limitazione dell'aumento della spesa primaria netta a non più dell'1,3%, il mantenimento del livello degli investimenti pubblici e l'assorbimento delle sovvenzioni Ue del Pnrr e della Politica di coesione, in particolare per promuovere la transizione verde e quella digitale. Lo si legge nel ”pacchetto di primavera” 2023 del Semestre europeo presentato a Bruxelles dall'Esecutivo comunitario. Riguardo ai conti pubblici e al fisco, le raccomandazioni all'Italia sono di perseguire una politica di bilancio di risanamento e prudente a medio temine, di ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e di attuare la riforma del sistema tributario, preservandone la progressività e migliorandone l'equità, razionalizzando e riducendo le agevolazioni fiscali, e allineando i valori catastali con i valori di mercato attuali. Altre raccomandazioni riguardano la promozione dell'efficienza energetica, con il sostegno alle famiglie più vulnerabili e agli edifici con le peggiori prestazioni, e della mobilità sostenibile, con l'eliminazione della sovvenzioni dannose per l'ambiente e l'accelerazione dell'installazione delle stazioni di ricarica per i veicoli elettrici.
Il commissario Ue all'Economia Gentiloni ha puntualizzato che il rispetto, da parte dell'Italia, della tabella di marcia per l'attuazione progressiva del Pnrr non risponde a scadenze formali imposte dall'Ue, ma serve a garantire che sia mantenuto il ritmo dei pagamenti delle tranche successive dei finanziamenti previsti del Piano.
Bruxelles specifica inoltre che il costo del ”sostegno diretto di emergenza” per le aree colpite dalle alluvioni di questo mese in Romagna e in aree limitrofe ”sarà valutato successivamente e sarà in linea di principio considerato a titolo di misure straordinarie e una tantum”, quindi non strutturali.
E oggi pomeriggio la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen sorvolerà in elicottero le zone alluvionate per rendersi conto di persona della situazione.
Situazione che è stata oggetto ieri dell’informativa in Parlamento del ministro della Protezione civile Musumeci. Le precipitazioni persistenti hanno provocato ”criticità a diverse aste fluviali con esondazioni con tracimazioni e rotture di argini che hanno interessato 23 fiumi per un'area di circa 58 km quadrati, oltre 300 frane e 500 strade chiuse per allagamenti e smottamenti. L'intero reticolo idrografico della Romagna e di parte delle province Emiliane è andato in crisi in forma contestuale. I nuovi eventi hanno determinato una grave condizione di pericolo per le persone, oltre a esondazioni, frane e vaste aree della pianura coinvolte da allagamento e l'isolamento di diverse località. Sono state evacuate circa 23mila persone dalle loro abitazioni. Le frane attive sono circa un migliaio di cui 305 le più significative”. Tra le misure di immediato sostegno adottate ”è prevista l'assegnazione ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta in tutto o in parte o sia stata sgombrata in esecuzione dei provvedimenti delle autorità competenti di un contributo per l'autonoma sistemazione di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 euro per i nuclei di due unità, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 per quelli composti da quattro unità, fino a un massimo di 900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità”.
Oltre la metà del territorio nazionale ricade in zona sismica e il 94% ricade in zona a rischio frane o di dissesto idrogeologico. Dunque ”si impone una scelta ineludibile: la messa in sicurezza del territorio, che deve essere la priorità dell'agenda politica di questo Governo”. Dal 1968, anno del sisma che ha colpito la valle del Belice, ad oggi l'Italia ha perso in eventi calamitosi oltre 5mila suoi cittadini e ha speso per la ricostruzione circa 165 miliardi di euro nei vari eventi sismici alluvionali franosi e di altra natura.
Sottolinea Musumeci: ”La nostra è una nazione propensa più a ricostruire che a prevenire. Certo calamità come quella che si è verificata in Emilia Romagna non possono essere evitate ma si possono e si debbono ridurre gli effetti disastrosi che l'evento produce e questo lo si deve fare attraverso una seria azione di prevenzione strutturale all'interno di un piano nazionale concepito in funzione di una strategia unitaria, che finora è mancata”.
Intanto il sindacato apprezza tempestività e risorse previste nel decreto approvato dal Cdm per fronteggiare l’emergenza. Osserva il leader Cisl Sbarra: ”Lo stanziamento di 2 miliardi, di cui 800 milioni sulla parte lavoro, anche con un sistema di ammortizzatori sociali, per evitare licenziamenti e salvaguardare il lavoro, ”è un primo segnale di assoluto valore. E secondo noi deve essere collocato in un perimetro più ampio di un grande piano nazionale per la messa in sicurezza dei nostri territori”.
Sottolineano Cgil Cisl Uil Emilia Romagna: ”Le prime misure presentate vanno nella direzione auspicata nella dichiarazione congiunta condivisa nell'ambito del patto per il lavoro e il clima e presentata al Governo”. Ora ”vanno accelerate le procedure di messa in sicurezza e ripristino del territorio e delle infrastrutture pubbliche e private e delle imprese” ed è necessario ”avviare rapidamente il processo di ricostruzione che monitoreremo con attenzione, in particolare per quanto riguarda la tutela della qualità del lavoro e la tutela della legalità”.
Giampiero Guadagni

( 24 maggio 2023 )

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