Più smartphone, più smart working e più consumi digitali. La pandemia ha accelerato le trasformazioni delle abitudini e stili d i vita privilegiando acquisti, consumi ed esperienze da web e device. Sta di fatto che, nei primi mesi del 2021, si registra un balzo in avanti degli attacchi informatici in Italia. Lo conferma un report dell’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia che prende in esame anche 86 fonti pubbliche. Ebbene, nel periodo gennaio-marzo 2021 si sono registrati 349 eventi, tra attacchi, incidenti e violazioni della privacy. ”Si tratta di una crescita del 47% sul trimestre precedente - dicono i ricercstori - e sette volte di più rispetto ai primi tre mesi del 2020”. A un anno dallo scoppio della pandemia che ha portato alla massiccia diffusione dello smart working e al ricorso di servizi online, il cybercrime colpisce utilizzando anche tecniche poco sofisticate. Nonostante questo trend si consolidi, i ricercatori hanno comunque rilevato che il numero medio di attacchi andati a buon fine è calato del 18% rispetto al trimestre precedente. Ad aumentare invece in modo significativo sono le violazioni della privacy attestate dalle multe del Garante, che segnano un +55% rispetto al trimestre precedente. Secondo il report dell’Osservatorio Exprivia, il Covid-19 non è più la prima tematica utilizzata dagli hacker per colpire le vittime: ”il primato viene ceduto ai temi che riguardano la sfera del trattamento dei dati personali, sempre più esposti in rete per effetto della vita digitale condotta massivamente da più di un anno”. Nella lista degli interessi dei cybercriminali seguono il banking online e la Dad (didattica a distanza). Ma quali sono i settori più colpiti dal fenomeno del furto e della sottrazione digitale? L’elenco è lungo. Sul podio dei settori più colpiti compare quello Software/Hardware (con 98 eventi, quasi quintuplicati rispetto allo scorso trimestre). Nel mirino, ci sono app di messaggistica istantanea, sistemi operativi, piattaforme di videoconferenza, social network e dispositivi utilizzati in ambito industriale e privato. Seguono il settore finance: istituti bancari, assicurazioni, piattaforme di criptovalute (con 81 fenomeni segnalati) e pubblica amministrazione. In aumento gli attacco per il settore Healthcare (che aumenta di dieci unità). Gli attacchi non si limitano in tutti i casi a un danno economico o alla violazione della privacy ma, sempre più spesso, al tentativo di provocare una vera e propria paralisi del sistema informatico (di produzione industriale e sanitario). “I primi mesi dell’anno confermano una complessiva crescita dei crimini informatici. - afferma Domenico Raguseo, direttore Cybersecurity Exprivia - Se da un lato gli attaccanti spendono molto di più per progettare gli attacchi, utilizzando tecniche sempre più sofisticate, dall’altro le vittime denotano una preoccupante mancanza di consapevolezza dei rischi. Il tema va necessariamente affrontato sia in termini di governance della sicurezza che di standard di certificazione, in particolare per quanto riguarda la difesa dei dispositivi industriali e IoT esposti in rete”.
An. Ben.