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Fca, confermato obiettivo della piena occupazione per il 2018

L’obiettivo della piena occupazione negli stabilimenti italiani è confermato per il 2018. Tutti i lavoratori ancora in cassa integrazione e in solidarietà rientreranno. Lo hanno detto i sindacati  Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri, firmatari del contratto specifico di primo livello, al termine dell’incontro con l’ad di Fca, Sergio Marchionne, tenuto al Lingotto di Torino.

L’aggiornamento del piano industriale "non comporta alcun ridimensionamento dei target economici, che sono addirittura rivisti al rialzo, e resta l’obiettivo di piena occupazione degli stabilimenti italiani", ha puntualizzato Marchionne.

"Un quadro più che positivo nonostante le difficoltà". Marco Bentivogli segretario generale Fim definisce così la situazione del gruppo Fca in Italia dopo il confronto con il Ceo Sergio Marchionne. "Avevamo a cuore la sorte di tre stabilimenti dove la saturazione è più impegnativa - ha detto Bentivogli specificando che l'auto aggiuntiva a Pomigliano è collegata al lancio di tutta la gamma Alfa Romeo. E' chiaro che questa soluzione dovrà essere realizzata entro il 2018 - ha detto - per realizzare l'obiettivo della piena occupazione entro quell'anno, confermata da Marchionne anche oggi". A Cassino è prevista accanto alla produzione della Giulia che uscirà a giugno sul mercato statunitense, e alla nuova Giulietta, il crossover Stelvio il cui debutto è previsto in autunno. A Mirafiori è previsto che il Suv Levante venga affiancato da un'alfa di fascia alta, - si è sempre parlato di un Suv - in linea con la mission di polo del lusso dello stabilimento, ed è probabile, anche se non sono stati forniti dettagli a proposito dal top manager Fca, che, avviato ed esaurito il restyling della Mito a Torino, l'auto che ne prenderà il posto venga prodotta proprio a Pomigliano. 

Intanto intervenendo oggi alla presentazione dell’indagine “La formazione professionale utile e usabile per la competitività in Industry 4.0”, Marco Bentivogli ha dichiarato che “dopo salute e sicurezza, la formazione professionale è il diritto più importante, è il diritto del futuro. Perché è la garanzia più forte di stabilità occupazionale, di qualità del lavoro, di promozione umana nel lavoro e di tenuta di fronte ai cambiamenti già in corso”.

Dal report curato da Fondimpresa emerge che grazie a tredici progetti formativi realizzati nell’ultimo anno sono state assunte 130 persone in 51 aziende. Più in generale, le risorse messe a disposizione della formazione, 50 milioni di euro, hanno permesso di raggiungere con attività di formazione 47mila lavoratori in 7.300 aziende. L’investimento sulla formazione è fondamentale per il sindacato, ha ricordato Bentivogli: “Il cambiamento del lavoro in Industry 4.0, la quarta rivoluzione industriale, va vissuto da protagonisti, non da spettatori. La vera svolta su occupazione e fatturato si è avuta dove si è fatta vera formazione. Occorre quindi affrontare questa sfida con la giusta preparazione e con strumenti adeguati. Le nuove tecnologie da sole non bastano, serve fare sistema, ridefinire l’architettura sociale con capacità lungimiranti di anticipazione del cambiamento. Anche per il sindacato, la sfida è impegnativa, dobbiamo giocare d’anticipo: la smart-factory necessita dello smart union, del sindacato intelligente, che studia, che osserva, che propone”. Il leader della Fim ha anche affermato che bene ha fatto il Governo a schierare Raffaele Cantone per monitorare l’attività dei fondi: sulla formazione non devono esserci ombre”. “La nuova manifattura 4.0”, ha aggiunto il leader dei metalmeccanici Cisl, “richiede un fortissimo investimento nel capitale umano e nella riqualificazione professionale. La produttività e la competitività delle imprese è data anche dalla presenza di figure specializzate. Per questa ragione, nel rinnovo del contratto nazionale con Federmeccanica stiamo introducendo la formazione come “diritto soggettivo” del singolo lavoratore, un diritto che deve essere realizzato in tutte le aziende fino in fondo, non solo sulla carta”. Passi avanti, secondo il leader della Fim, vanno fatti anche sull’inquadramento professionale, che resta uno temi aperti nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale. A Federmeccanica Bentivogli chiede più coraggio: “E’ ora di mettere in pratica ciò che si afferma nei convegni”. Quanto all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, Bentivogli invita a puntare sempre più sull’apprendistato, sulla life long learning (la formazione continua), sulla certificazione delle competenze e sull’alternanza scuola/lavoro. “Il convegno di oggi è stata una prima occasione straordinaria perché imprese, lavoratori, sindacato e enti di formazione hanno finalmente condiviso il valore strategico della formazione come investimento per lo sviluppo e non come un costo”. La Fim, ha poi ricordato, lancerà la sua POSITION PAPER sulla Formazione Professionale “prima dell’estate: per noi la formazione non rientra nel capitolo delle varie ed eventuali da mettere nelle piattaforme contrattuali, ma rappresenta uno dei pilastri della costruzione di una grande progetto educativo collettivo. Questo a partire a partire dal diritto soggettivo individuale alla Formazione che rimetta al centro il lavoratore come fruitore ma anche come soggetto responsabile e consapevole per la sua attuazione e utilizzazione a cui si associa un ruolo forte giocato dal sindacato e dai rappresentanti aziendali nelle commissioni contrattuali della formazione e nelle singole aziende”. Su tutto questo capitolo, conclude Bentivogli, “abbiamo messo in campo un investimento fortissimo, una rete di esperti della formazione diffusa su tutto il territorio nazionale e ramificata nelle aziende e abbiamo costruito un grande progetto di formazione per questa rete, Rewind. Questo è il momento di fare poche cose, ma seriamente e tutti insieme. La formazione è una di queste”.

( 17 marzo 2016 )

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