Venerdì 4 ottobre 2024, ore 10:26

Ponte Morandi

Il decreto per Genova arriva al Quirinale

Dopo quasi due settimane dall’approvazione in Consiglio dei Ministri, il dl Genova (battezzato Decreto Urgenze), è arrivato ieri al Quirinale dopo la bollinatura della Ragioneria dello Stato (che ne aveva evidenziato incompletezza e carenza di coperture). A rallentare l’iter del testo, oltre le coperture insufficienti, sarebbero state anche le parti aggiuntive che, sotto il cappello Urgenze, il Governo ha allegato al provvedimento per il capoluogo ligure, come la cigs per cessazione di attività (autorizzata - si legge nella bozza del decreto - ”sino ad un massimo di 12 mesi complessivi”) e le misure per le zone terremotate di Ischia, Amatrice e Accumoli.

La soluzione dei problemi di Genova, comunque, non sarà immediata. I lavori di demolizione e ricostruzione del ponte non potranno partire fino a quando non verrà tolto il sequestro dell’area. Solo una volta sgombrate le macerie potranno iniziare i lavori. Eventualmente anche con un anticipo di spesa da parte dello Stato. ”Per assicurare il celere avvio delle attività del Commissario - si legge nella bozza del decreto - in caso di mancato o ritardato versamento da parte del Concessionario, a garanzia dell’immediata attivazione del meccanismo di anticipazione, è autorizzata la spesa di 30 milioni annui dal 2018 al 2019”. Il Governo, poi, stanzia altri 20 milioni di risorse che verranno trasferite alla contabilità speciale intestata al Commissario: ”La contabilità speciale intestata al Commissario delegato per l’emergenza”, che in base all’ordinanza del 20 agosto disponeva di 33,5 milioni, ”è integrata di 9 milioni di euro per l’anno 2018 e 11 milioni di euro per l’anno 2019”, si legge nel testo. E le risorse sono coperte con l’uso del Fondo per le emergenze nazionali. Le assunzioni concesse agli enti locali però sono ridotte a 250 (erano 500 nella prima bozza).

Articolo completo domani su Conquiste tabloid

( 27 settembre 2018 )

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