Mercoledì 8 maggio 2024, ore 15:31

Tecnologia

Start up made in Italy, nel 2021 i finanziamenti sono raddoppiati

Tutti gli analisti sono concordi nel valutare che la presenza di un “fertile” sistema di finanziamento delle start-up sia un fattore determinante per misurare lo stato di salute dei processi di innovazione di un paese e di una economia. Stati Uniti, India, Cina, Russia insegnano. E' cosi che il dato diffuso dall'Osservatorio Startup Hi-tech della School of Management in collaborazione con InnovUp - Italian Innovation & Startup Ecosystem ha del sorprendente e confortante per l'Italia. Infatti, nel 2021, gli investimenti totali di startup hi-tech italiane ammontano a 1,461 miliardi di euro, un valore più che raddoppiato (+118%) rispetto al totale registrato a consuntivo del 2020 (669 milioni di euro). “Un dato che rappresenta un passaggio epocale per il nostro ecosistema – dicono i ricercatori - che finalmente sfonda la soglia rappresentativa del miliardo di euro di investimenti annui, mostrando una crescita annua senza precedenti (addirittura superiore al balzo effettuato tra il 2017 e il 2018)”. Un dato ancora più confortante per l'avvio del percorso di transizione digitale e tecnologica che l'Italia sta avviando grazie alle risorse del Pnrr. A livello di investimenti, protagonisti sono i fondi (VC indipendenti, CVC aziendali e GVC) che confermano “il loro tradizionale ruolo di guida” per l’intero ecosistema, con una crescita del 96% e passando dai 294 milioni del 2020 ai 576 milioni del 2021. Insomma, l'Italia si presenta bene ai nastri di partenza. “Il dato degli investimenti segna la forte ripresa dell’ecosistema a seguito della crisi legata alla pandemia, la cui parola d’ordine nel 2020 era stata “tenuta” a fronte della situazione di emergenza affrontata da numerose startup” dichiara Antonio Ghezzi, Direttore dell’Osservatorio Startup Hi-Tech “Sembra infatti esserci stato un effetto pressoché immediato a seguito delle diverse misure messe in atto a livello istituzionale, testimoniate dalla recente iniezione di ulteriori 2 miliardi al Fondo Nazionale Innovazione, che si vanno ad aggiungere agli 1,3 miliardi già allocati in passato e che bene hanno sostenuto l’ecosistema”. Rilevante è anche il fattore di attrazione di capitali stranieri attraverso il sistema delle start up italiane. “Le startup sembrano essere sempre più un veicolo per attrarre capitale all’interno del nostro Paese, un tema che la politica e le istituzioni nazionali dovranno continuare ad affrontare con continuità nei prossimi anni. - commenta Andrea Rangone, responsabile scientifico dell'Osservatorio Startup Hi-Tech - Rispetto ad ecosistemi europei più maturi, quali Francia, Germania e Spagna, l’Italia è riuscita quest’anno a ridurre notevolmente il gap esistente, nonostante la dimensione relativa al nostro ecosistema corrisponda ancora a circa un ottavo di quello francese, un sesto di quello tedesco e tre quinti di quello spagnolo”. Anche in questo caso si nota un raddoppio nel 2021 passando da circa 130 milioni di euro del 2020 agli oltre 435 milioni di quest’anno, e “portando così il comparto a un exploit con un valore più che triplicato”. Capitali che provengono per lo più da Usa (74%), Europa (25%) e Asia (0,43%).
An. Ben. 

( 6 dicembre 2021 )

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