Dall’Hardware developer al technical marketing manager, dall’automation and robotizazion specialist al talent management regional head: dal mese di febbraio, la StMicroelectronics di Catania ha aperto la ricerca di 109 posizioni tecniche. Per il nuovo personale, è richiesta spesso una laurea (per lo più di tipo ingegneristico), anche triennale. Ma ci sono anche offerte di lavoro per diplomati, come addetto alla sicurezza o di support engineering, per la quale è richiesto il diploma di perito meccanico o elettrotecnico.
Il plotone di nuove assunzioni fa parte di un più vasto programma della multinazionale italo-francese che punterebbe, secondo l’auspicio dei sindacati, a complessivi 1.500 nuovi posti di lavoro, per la sede nella zona industriale catanese. 
D’altra parte, il colosso dei semiconduttori è in una fase di grande espansione, sia per l’aumento della domanda sia per l’opportunità di ottenere finanziamenti pubblici tanto a livello nazionale quanto europeo.
Proprio nel capoluogo etneo, sta entrando a regime lo stabilimento di produzione “W-Sic”, con l’implementazione del progetto da 700 milioni, in collaborazione con il Cnr e la partecipazione pubblica di circa 300 milioni di euro. Si tratterebbe del primo stabilimento integrato in Europa, che permette di completare il processo di produzione del semiconduttore nello stesso sito dove si realizza l’intera catena: dalla produzione della materia prima (il carburo di silicio) alla fabbricazione dei wafer di SiC.
C’è dell’altro. A fine 2023, lo stesso Jean-Marc Chéry, Ceo di StM, dopo le indiscrezioni del quotidiano economico francese l’Usine Nouvelle, sembrava confermare le indiscrezioni che riguardano un nuovo impianto italiano, con un investimento di 5 miliardi di euro, da realizzare nell’area di Catania.
Una scelta che in tanti ritengono la più probabile per vari motivi: nella zona opera già un impianto di front-end ed è, appunto, in fase di completamento lo stabilimento per i substrati SiC. 
All’ombra dell’Etna, esiste anche un ecosistema completo fatto di imprese, centri di ricerca e dipartimenti universitari, con la disponibilità dei talenti necessari grazie alla decennale collaborazione che la StM ha con l’Università di Catania. Un’intesa che trova recente conferma nella notizia che l’azienda finanzierà 12 premi studio per 6 studenti e 6 studentesse di Electronic Engineering dell’ateneo siciliano. 
Ed è di alcuni giorni fa, la visita di una delegazione della Commissione europea perché si sta sviluppando il progetto di microelettronica denominato Ipcei (importanti progetti di comune interesse europeo) candidato al sostegno Po Fesr 2014-2020, che prevede la realizzazione di chip ad alta efficienza energetica, semiconduttori e sensori intelligenti. 
Segnali importanti che vanno nella direzione auspicata più volte dalla Fim siciliana: investire nell’industria strategica dei semiconduttori, per stare al passo con quanto fanno gli altri Paesi europei e nel resto del mondo; attuare, sempre di più, politiche attrattive per le nuove generazioni anche per trattenere le attuali professionalità in un settore sempre più competitivo e globalizzato. 
Rosario Nastasi

( 22 marzo 2024 )