Ma davvero, dopo un anno e mezzo devastante per l’economia, le imprese fanno fatica a trovare lavoratori stagionali, che preferiscono il reddito di cittadinanza al salario? Lo farebbero credere le lamentele di alcuni imprenditori e anche di qualche associazione di categoria. Lo nega, in modo netto, il segretario della Fisascat Toscana, Alessandro Gualtieri: “E’ una polemica in gran parte strumentale. Per le realtà serie, che applicano correttamente i contratti, questi problemi non sono così drammatici. In realtà dietro le lamentele c’è spesso la pretesa che i lavoratori accettino qualsiasi condizione, al di fuori delle leggi e dei contratti, che pure in questo settore offrono ampie flessibilità. Prima di lanciare accuse, molte attività dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza.”
Ovviamente e per fortuna non tutti si comportano così ed è proprio alle imprese e attività serie che si rivolga Gualtieri: “se vogliamo che dopo la pandemia il nostro settore sia migliore, di qualità più alta e quindi anche capace di margini maggiori, dobbiamo combattere insieme contro queste degenerazioni, aiutando le aziende serie e penalizzando le non corrette, per puntare sulla qualità del lavoro e dell’offerta.” E insieme, con onestà e rispetto reciproco, cercare le soluzioni ai problemi di incontro domanda-offerta di lavoro e alle carenze di figure specifiche: soluzioni da trovare, secondo la Fisascat, attraverso i centri per l’impiego, i servizi della bilateralità, un dialogo continuo con le scuole alberghiere e valorizzando la contrattazione integrativa.
Va in questo senso anche quanto sostenuto da Cgil, Cisl e Uil di Firenze, insieme alle rispettive categorie del settore, in un incontro con la Commissione “Sviluppo economico” del Consiglio comunale per parlare di turismo, ripartenza del settore e tutele occupazionali.
“L’industria turistica è un pezzo importante dell’economia fiorentina e come tale va tutelata e sostenuta” hanno detto i sindacati, e non è più rinviabile “un protocollo che veda coinvolti parti datoriali, sindacati e Amministrazione per garantire il rispetto delle norme e dei contratti nazionali, per tutelare il lavoro stabile e di qualità e disinnescare la concorrenza sleale di quanti competono eludendo le regole e creando danni ingenti ai lavoratori e alle imprese oneste del settore.”
Per questo è indispensabile che “diventi patrimonio condiviso la lotta al lavoro nero e ai contratti pirata e che un settore capace di produrre una parte consistente della ricchezza della nostra città possa promuovere la lotta al lavoro povero, la centralità del contratto a tempo indeterminato, riducendo drasticamente forme di lavoro precario e in appalto” e investendo in formazione e salute e sicurezza.
Solo costruendo solide basi di lavoro stabile e di qualità, secondo i sindacati fiorentini, si potrà costruire un moderno settore, allentare la pressione sul centro storico ed evitarne la cannibalizzazione, diversificare l’offerta turistica, incentivando un turismo più lento e consapevole e contrastare l’eccessiva presenza dei B&B che nel centro di Firenze ha alimentato lo spopolamento del centro e la desertificazione abitativa di interi quartieri.
Alberto Campaioli