Venerdì 26 aprile 2024, ore 13:21

Violenza donne, M5s: sulla prevenzione si può fare di più
Convegno di bilancio a tre anni dall'approvazione del codice rosso

Roma, 1 lug. (askanews) - Si è svolto presso la Sala del Refettorio di palazzo san Macuto a Roma l'evento 'La tutela delle vittime nel procedimento penale a tre anni dal Codice Rosso'. L'incontro, che ha rappresentato l'occasione per un bilancio della legge Codice Rosso a quasi tre anni dalla sua entrata in vigore, è stato moderato da Vittorio Ferraresi, deputato del MoVimento 5 Stelle in commissione Giustizia ed ex sottosegretario alla Giustizia. Hanno partecipato Maria Edera Spadoni, vicepresidente M5S della Camera dei deputati; Alfonso Bonafede, deputato M5S in commissione Giustizia ed ex ministro della Giustizia; Antonio La Scala, avvocato e presidente dell'associazione 'Gens Nova'; Francesco Menditto, procuratore della Repubblica di Tivoli.

Dopo il saluto introduttivo di Maria Edera Spadoni, la quale ha dichiarato che il fenomeno della violenza di genere "non può più essere derubricato a situazione emergenziale" e che una efficace prevenzione passa "dall'educazione affettiva e sessuale", ha preso la parola l'avvocato La Scala che, illustrando l'attività dell'associazione 'Gens Nova' al fianco delle vittime della violenza domestica, ha giudicato fondamentale la certezza della pena e ha auspicato che le misure alternative, seppure importanti, vadano riservate solo a quei soggetti che hanno dimostrato di meritare l'accesso a tali benefici. La Scala ha anche chiesto l'innalzamento dei minimi edittali per alcuni reati.

Il procuratore Menditto ha ringraziato il Parlamento perché "il Codice Rosso si è rivelata un'ottima legge". Fornendo poi il quadro della situazione e riportando cifre e dati statistici ("Una donna su tre ha subito nella propria vita una forma di violenza"), il magistrato ha voluto smontare alcune fake news legate alla narrazione secondo cui le donne denunciano "per ottenere dei vantaggi". Menditto ha poi fatto riferimento alla misura dell'applicazione del 'braccialetto elettronico' per il maltrattante che, a suo giudizio, dovrebbe essere prevista obbligatoriamente dal magistrato.

"Ringrazio il procuratore Menditto - ha dichiarato l'ex sottosegretario Ferraresi - perché finalmente ci ha annunciato che i braccialetti elettronici, una volta richiesti, arrivano. Il nostro lavoro per l'approvvigionamento si è rivelato corretto e i nostri sforzi sono stati premiati".

E' stata poi la volta del collegamento con l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che, a proposito del contrasto al fenomeno della violenza di genere, ha sottolineato come il compito dei parlamentari "non possa limitarsi alla semplice stesura della legge" ma che "attraverso il continuo monitoraggio e la verifica delle risposte" si debba essere sempre pronti a migliorare e adeguare le disposizioni e i meccanismi delle norme. Bonafede ha anche trattato il tema dell'introduzione, con il Codice Rosso, del reato di 'revenge porn'. "Faremo tesoro delle proposte e delle sollecitazioni che sono arrivate questa mattina - ha dichiarato Ferraresi chiudendo i lavori - per intervenire sul disegno di legge governativo che riguarda proprio la violenza di genere".

( 2 luglio 2022 )

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