Diversi i capitoli affrontati nella ipotesi di piattaforma, a partire dalle relazioni industriali, caposaldo del modello perpetuato da decenni nel settore e che oggi deve affrontare sfide significative. E ancora: la formazione continua, essenziale per adattarsi alle nuove tecnologie e politiche di sostenibilità.
Nel settore chimico-farmaceutico, il 96% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato. Tuttavia, è necessario garantire migliori comportamenti nell'utilizzo dei contratti atipici e mantenere le condizioni di indirizzo alla ”buona occupazione”. Focus specifico sullo sviluppo delle competenze. L'analisi della transizione digitale ed ecologica ha l'obiettivo di identificare le nuove competenze necessarie e i cambiamenti nei ruoli organizzativi. L'Intelligenza Artificiale sta creando nuove opportunità professionali, ma presenta anche sfide etiche e sociali come la privacy dei dati e il bias algoritmico. Per i sindacati è importante trovare un equilibrio tra l'adozione dell'IA e la protezione dei lavoratori. Su sicurezza, salute e ambiente si richiede di promuovere la partecipazione dei lavoratori alla costruzione quotidiana della salute e sicurezza in azienda. Necessario inoltre organizzare riunioni annuali e migliorare la formazione Hse congiunta. Importante inoltre introdurre nel contratto specifiche politiche di prevenzione, contrasto e segnalazione delle violenze in ogni loro forma. Altra richiesta: l'implementazione di misure specifiche attraverso un capitolo dedicato e opportune linee guida. La richiesta di riduzione di orario mira a riaprire il confronto sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e strumenti digitali, incluso lo smart working. Il bilanciamento tra lavoro e vita personale deve essere una realtà concreta. Il welfare contrattuale nel settore chimico-farmaceutico è consolidato e strategico. Necessario anche migliorare gli strumenti esistenti e adeguarli alle nuove necessità, mantenendo una logica integrativa dell'azione del servizio pubblico. Rimarcano le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil: ”Contrariamente al rinnovo del 2022, non ci troviamo in una congiuntura favorevole poiché il costo dell'energia e la competitività delle produzioni asiatiche tengono sotto pressione la filiera. La chimica e la filiera farmaceutica godono del primato europeo e vanno salvaguardate. Riteniamo ci siano tutti presupposti per rinnovare e innovare il contratto in scadenza il prossimo giugno”.
La piattaforma sarà ora discussa e approvata nelle assemblee nei luoghi di lavoro, in un percorso democratico che porterà al varo definitivo il prossimo 31 marzo.
Giampiero Guadagni