Ricorre oggi il trentaduesimo anniversario della morte di Ezio Tarantelli. Era infatti il 27 marzo 1985, quando le Brigate Rosse uccisero in un agguato l’economista considerato il padre dell'accordo di San Valentino. L'assassinio fu rivendicato con un documento di settanta pagine lasciato sulla sua auto, nel quale Tarantelli venne attaccato per il suo ruolo di consulente CISL nell'accordo tra governo e sindacati sul taglio degli scatti di scala mobile — il sistema di indicizzazione della crescita dei salari attuato in Italia nei primi anni ottanta. Tale taglio dei punti di contingenza si proponeva come deterrente dell'inflazione, e prese forma nel cosiddetto decreto di San Valentino, firmato dall'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi il 14 febbraio del 1984. Secondo l'analisi di Tarantelli, i salari non avrebbero dovuto inseguire la crescita dei prezzi al consumo ma piuttosto determinarsi a priori, in un confronto tra parti sociali e governo che tenesse conto delle condizioni reali del mercato, fornendo un segnale chiaro sulla loro crescita in un determinato periodo di tempo e finendo per contribuire in modo determinante a ridurre l'attesa di inflazione.
Stamattina si è svolta la commemorazione del compianto economista alla presenza dei suoi familiari, del Rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, del preside della Facoltà di Economia e di tanti dirigenti e militanti di Cgil, Cisl, Uil.
"Oggi ricordiamo Ezio Tarantelli assassinato 32 anni fa. Le sue idee sono sempre vive ed attuali nella strategia sindacale della Cisl". Cosi su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.