Un tassello importante per la valorizzazione e il rilancio dell’acciaio italiano la vendita della Acciai Speciali Terni (Ast) alla società italiana Arvedi. Il Gruppo rappresenta una realtà molto solida sul piano industriale e una lunga esperienza nel mondo dell’acciaio e con l’acquisizione di Ast completa la gamma delle produzioni e trasformazioni di acciai.
Tutti soddisfatti quindi per il fatto che il sito ternano ritenuto strategico torni in mani italiane nella speranza che questo si traduca anche in un nuovo sviluppo dell’area industriale e nella tutela del territorio.
“Con la cessione del sito di Terni al gruppo Arvedi, l’Ast torna dopo anni in mani italiane - affermano il segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia e il segretario nazionale Valerio D’Alò -. Una notizia positiva per il Paese e l’industria vista l’importanza strategica della produzione di acciaio per tutta la filiera industriale. Accogliamo quindi positivamente la notizia. Ora però ci aspettiamo la convocazione in sede governativa per conoscere il piano industriale nei dettagli. Piano che dovrà prevedere per il sito di Terni sviluppo, occupazione e importanti investimenti industriali e sostenibilità ambientale. Inoltre - continuano i sindacalisti - chiediamo al ministro Giorgetti che con il ritorno di Ast in mani italiane si arrivi alla definizione del piano della siderurgia nazionale che il ministro stesso ha da tempo evocato, ma che va concretizzato nel confronto centrale col sindacato”.
La vendita della Ast - fa sapere la Thyssenkrupp - include anche la relativa organizzazione commerciale in Germania, Italia e Turchia, alla società italiana Arvedi.
La transazione è ora soggetta all’approvazione del Consiglio di Sorveglianza di Thyssenkrupp AG e all’autorizzazione dell’autorità antitrust europea; un processo che potrà durare dai 3 ai 4 mesi. Thyssenkrupp e il gruppo Arvedi stanno valutando inoltre una possibile partecipazione di minoranza nel Gruppo da parte della stessa Thyssenkrupp.
Il gruppo Ast, con un fatturato di circa 1,7 miliardi di euro nel 2019/2020, impiega oggi circa 2.700 dipendenti. Grazie alla combinazione con Ast, il gruppo Arvedi, che impiega circa 3.500 dipendenti ed ha un controllo familiare, si consoliderà tra i principali player europei nel settore dell’acciaio ed ha anche annunciato investimenti significativi in relazione proprio all’acquisizione di Ast. Questa operazione “rappresenta un rafforzamento del gruppo Arvedi in quanto ne completa, in una sinergia industriale, il mix produttivo - ha detto il fondatore e presidente Giovanni Arvedi -. Un’operazione di sistema Paese che potrebbe dare inizio ad altri positivi sviluppi”.
Sara Martano
 

( 16 settembre 2021 )