È quanto risulta dal documento complessivo di valutazione dei piani di bilancio degli Stati membri per il 2022, pubblicato dalla Commissione. Precisa il commissario europeo all’Economia, Paoo Gentiloni: ”La Commissione non affronta questioni specifiche, né chiede correzioni specifiche. Stiamo sollevando l'attenzione su un problema, la crescita della spesa corrente finanziata internamente. E' una cosa che il Governo italiano è ben intenzionato ad affrontare: come e quando, lo deciderà l’Italia”.
Intanto la riforma del fisco comincia a prendere forma anche se il tavolo di maggioranza, convocato dal ministro dell’Economia Franco, dovrà lavorarci ancora giovedì mattina per stabilire come utilizzare gli 8 miliardi di euro stanziati per il taglio delle tasse. L'intenzione resta quella di trovare un accordo entro la settimana, senza passare la palla ai leader dei partiti.
L’ipotesi sul tavolo è la riduzione degli scaglioni Irpef, che scenderebbero da cinque a quattro, rimodulazione conseguente e contemporanea delle aliquote, innalzamento della no tax area e revisione delle detrazioni per inglobare il bonus da 100 euro. La proposta sarà formulata e discussa in sede parlamentare, ha ribadito Franco nell’audizione sulla manovra davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, nel corso della quale ha parlato di una crescita di due o tre decimi sopra il 6%, una percentuale destinata ad avere un impatto positivo sul deficit. E ha annunciato un intervento sulle bollette entro la prossima settimana.
Per il titolare di Via XX Settembre ”è importante che gli 8 miliardi sul fisco vengano utilizzati per sostenere le famiglie e la nostra competitività e che l'intervento sia coerente con la legge delega”.
Ma oltre queste risorse, ha osservato il Ministro, ”teniamo conto che i contribuenti si scaricano oltre 11 miliardi di lavori fatti negli anni scorsi; poi ci sono i lavori di quest'anno che costano 25,5 miliardi sugli anni futuri. Con questa legge aggiungiamo altri 30 miliardi per i lavori che verranno fatti in futuro”.
Del resto un percorso comune già c'è, e punta quasi tutto (cioè sei degli otto miliardi disponibili) sulla revisione delle aliquote Irpef. Non del tutto allineata la posizione espressa da Bankitalia che teme si favorirebbero eccessivamente i redditi diversi da quelli da lavoro dipendente. Alle indicazioni di Palazzo Koch si aggiungono quelle dell'Ufficio parlamentare di bilancio, che sul fisco vede solo principi generici, e sulla manovra molte scelte rinviate.
Intanto, dopo giorni di stallo, è stato sciolto il nodo dei relatori della manovra, all'esame del Senato: saranno il presidente della commissione Bilancio Daniele Pesco del M5s, affiancato dai due vicepresidenti Vasco Errani di Leu ed Erica Rivolta della Lega.
Giampiero Guadagni






 
          
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