Sabato 27 aprile 2024, ore 7:18

Infrastrutture 

Crescita sostenibile, cantiere aperto 

Le infrastrutture sono certamente una priorità del governo Draghi per il rilancio del Paese. Le risorse assegnate al Ministero nella bozza del Piano Nazionale di ripresa e resilienza ammontano a 48 miliardi. A dirlo è il titolare del Dicastero Enrico Giovannini in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera. Nell’ambito del Pnrr, sottolinea Giovannini, ”il primo punto riguarda la semplificazione dei processi amministrativi” perché affrontiamo ”tempi incompatibili con le esigenze di uno stato moderno nonché incompatibili con la realizzazione del Pnrr”. Sulla infrastrutture ”c’è la necessità di investimenti straordinari” anche ”per evitare che accadano disastri come quello del Ponte Morandi”. D’altra parte ”gli investimenti in infrastrutture portano benefici per il sistema economico ma anche per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e di decarbonizzazione”.
Tutti temi che Giovannini ha affrontato anche nell’incontro in videconferenza con i sindacati confederali e di categoria. Sottolineano il segretario confederale Cisl Cuccello ed il segretario generale della Filca Cisl Turri: ”Il nostro Paese sconta da anni una grande inadeguatezza del proprio sistema infrastrutturale che genera iniquità sociale ed un forte ostacolo alla crescita economica in tante aree del paese, soprattutto al Sud”. Per la Cisl la programmazione Europea 2021-2027, il Fondo di Sviluppo e Coesione e la finanza pubblica ordinaria rappresentano una occasione straordinaria per la costruzione di una nuova fase di sviluppo sostenibile, che veda nelle infrastrutture materiali ed immateriali lo strumento e non il fine, per una crescita duratura e ed equa con l’obiettivo di superare le ineguaglianze territoriali, di genere ed assicurare ai giovani maggiori opportunità di occupazione e di mobilità sociale”. In questa logica ”andrà previsto un forte impegno per la ristrutturazione e riqualificazione degli edifici pubblici (ospedali, scuole, carceri, comuni ecc.) in una logica di basso impatto ambientale con una riduzione dei consumi energetici ed un recupero del suolo consumato. È necessario prevedere incentivi al recupero del suolo costruito, oltre alla messa in sicurezza del territorio contro i rischi idrogeologici e sismici”. La Cisl chiede di ridurre le stazioni appaltanti; e di rendere centrale il dibattito pubblico sulle grandi opere pubbliche.
Per il segretario della Fillea Cgil Genovesi ”se vogliamo che tutte le risorse a disposizione si traducano in occupazione più sicura e di qualità, occorre assumere subito 3-4 mila tecnici; provare a giungere ad una legge organica sulla rigenerazione urbana; applicare prontamente gli accordi sottoscritti dai sindacati di settore che vincolano tutti i lavori da avviare a non ricorrere a straordinari”.
Giampiero Guadagni

( 16 marzo 2021 )

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