Lunedì 11 novembre 2024, ore 11:09

Economia 

Dl Aiuti in Parlamento 

Settimana importante per la delega fiscale e per il Ddl Concorrenza, tappe decisive nella scalata del Pnrr. Si entra infatti nel vivo delle votazioni, con alcuni nodi ancora irrisolti. Anche se nel caso delle delega fiscale sembra superato lo scoglio della riforma del catasto. E approda in Parlamento anche il decreto Aiuti. Continua il dibattito sulle coperture, legato particolarmente all'estensione del bonus da 200 euro anche ai titolari del reddito di cittadinanza. Sul tema interviene la Cisl con il segretario confederale Cuccello che osserva: “Abbiamo da sempre sostenuto che il reddito di cittadinanza è uno strumento fondamentale di sostegno per le persone più bisognose. Ci sembra logico dunque che l'attuale bonus di 200 euro, immaginato soprattutto a compensazione della forte crescita dei prezzi dei beni di prima necessità, vada esteso anche ai percettori di RdC”. Tuttavia, aggiunge Cuccello, “siamo consapevoli che tale strumento vada reso più mirato, efficace ed inclusivo, collegato strettamente alla riforma delle politiche attive del lavoro. Non a caso abbiamo da tempo indicato alcune dettagliate modifiche che sarebbe necessario attuare a riguardo, ma per migliorarlo, non certo per indebolirlo”. Dal Rapporto 2021 sulla finanza pubblica presentato il 3 maggio i percettori del RdC nei primi 2 anni di erogazione sono suddivisi in 3 gruppi di dimensioni più o meno uguali: coloro che sono esentati da condizionalità (pensionati o lavoratori), coloro che vengono inviati ai Cpi per firmare un Patto per il lavoro e coloro che vengono inviati presso i Servizi Sociali dei Comuni per firmare un Patto per l'inclusione sociale. Dunque, quelli indirizzati ai Cpi sono circa un terzo. A fine settembre 2022 di questi (circa 1,1 milioni), tuttavia, solo il 38 per cento aveva effettivamente sottoscritto il Patto ai Cpi e meno di 100.000 ha poi effettivamente svolto attività, spesso di orientamento. Solo 4 mila beneficiari (lo 0,4 per cento) ha ricevuto la formazione. Per la Cisl “questi sono i dati su cui bisognerà riflettere ed aprire un confronto costruttivo tra le istituzioni, le forze politiche e le parti sociali”.
Per la Presidente di Unimpresa Ferrara ”il bonus da 200 euro è una misura che dà un aiuto, ma è solo un sollievo momentaneo e comunque non sufficiente a coprire gli aumenti dei prezzi. Con l'inflazione al 6,5% già adesso, ogni famiglia dovrà spendere circa 1.950 euro l'anno in più. I 200 euro annunciato dal governo, destinati a oltre 30 milioni di italiani con reddito fino a 35.000 euro l'anno, coprono solo il 10% della spesa in più provocata dall'inflazione e quindi dall'aumento di tutti i prezzi. Non è una misura sbagliata. Un sollievo economico, anche se piccolo, fa comodo a tutti. Però 200 euro, vista la situazione, non bastano. Servono interventi economici non solo più importanti, ma servono soprattutto interventi strutturali che siano stabili e durino nel tempo”.
Intanto via libera al dl Taglia prezzi nelle commissioni Finanze e Industria al Senato, che nella notte tra domenica e lunedì hanno approvato un centinaio di emendamenti. Il provvedimento è arrivato ieri in Aula e passerà alla Camera per essere convertito in legge entro il 20 maggio. Tra le modifiche la proroga del taglio di accise e iva sui carburanti (dl Taglia accise), assorbito dal dl Taglia prezzi sotto forma di emendamento del Governo. Estesa dalla fine di aprile alla fine di giugno la rateizzazione delle bollette di energia elettrica e di gas naturale per le famiglie che non hanno pagato le fatture dal primo gennaio di quest’anno. Disco verde anche per i due emendamenti dei relatori sul golden power, relativi alla costituzione di società nei settori interessati.
Giampiero Guadagni

( 9 maggio 2022 )

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