Sabato 27 aprile 2024, ore 3:29

Conti pubblici

Il Governo conferma il Def. Tria: manovra da 36,7 miliardi

Dopo la bocciatura arrivata ieri da Bankitalia e dall'ufficio parlamentare di bilancio, il governo oggi con il ministro dell'Economia Tria conferma le previsioni contenute nella nota di aggiornamento al Def. Secondo Tria, l'attuale volatilità dei mercati non deve offuscare le valutazioni e previsioni. Le coperture 2019 ammontano a 15 miliardi di euro, di cui 6,9 di tagli e 8,1 di più entrate. Nel 2020 le coperture sono di 7,8 miliardi con un importo analogo di tagli e aumenti di entrate pari a 3,9, nel 2021 4,7 i miliardi dovuti ai tagli e 5,2 miliardi alle maggiori entrate. Il conto delle misure della manovra prevede interventi per 36,7 miliardi nel 2019. L'impatto sul tasso di variazione del Pil è di 0,6 punti percentuali. 'Faremo di tutto per recuperare la fiducia dei mercati', ha detto Tria.

"A seguito della mancata validazione del quadro macroeconomico programmatico da parte dell'Ufficio parlamentare di bilancio il Governo ritiene opportuno confermare le previsioni contenute nella NaDef". Lo ha detto il ministro dell'economia, Giovanni Tria, in audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato dopo la mancata validazione della Nota di aggiornamento al Def da parte dell'Upb.

"Non dobbiamo lasciare - ha aggiunto Tria - che la volatilità di breve termine dei mercati offuschi la nostra capacità di formulare valutazioni e previsioni equilibrati. I rischi politici ed economici internazionali sono sempre esistiti ed è anche per questo motivo che nei documenti di programmazione si formulano previsioni prudenziali e non ottimistiche. Ma non possiamo, né non dobbiamo, basare il quadro programmatico su scenari di rischio a ribasso altrimenti stravolgiamo il significato di tale previsione".

 "Quando finalmente il governo si deciderà di convocare i sindacati e credo tutte le parti sociali per confrontarci sulla nuova finanziaria presenteremo una nostra piattaforma preparata unitariamente con la Cgil e la Uil", ha ricordato la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan in occasione dell' inaugurazione a Siena della sede provinciale del sindacato. "La nostra piattaforma - ha poi proseguito - la discuteremo in tutti i nostri direttivi unitari nei territori, nei luoghi di lavoro per portare al governo le scelte, le proposte del mondo del lavoro che noi rappresentiamo". L'incontro però non e' stato fissato. "Non c'e' ancora alcuna data per la convocazione - ha precisato la sindacalista - però, spero che avvenga presto. Nel frattempo ci attrezziamo per costruire dal basso ,ascoltando i nostri iscritti e i nostri delegati, proposte importanti per il futuro del paese".

In particolare, "il reddito di cittadinanza mi sembra sia una proposta molto fumosa, molto costosa". "Non e' ancora definita la platea - ha proseguito Annamaria Furlan - e soprattutto questo rapporto tra reddito di cittadinanza e lavoro, per noi indispensabile, non si capisce ancora come si può realizzare. I nostri giovani chiedono anzitutto il lavoro, lo chiede il nostro Paese, al nord, al centro e anche al sud". Furlan riguardo la situazione dell'occupazione al sud, ha ricordato che "ogni anno proprio dal nostro sud migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze dopo una vita di sacrifici per studiare, sacrifici fatti anche le loro famiglie, sono costretti ad andare all'estero a portare la loro conoscenza, la loro voglia di fare, di costruire per il futuro.Per i giovani- secondo la sindacalista- non basta il reddito di cittadinanza, loro chiedono giustamente lavoro. E quindi a partire anche dal sud il tema delle infrastrutture e della innovazione, dei fatti veri per creare le condizioni del lavoro e' per noi la priorita' assoluta".

In ogni caso, il conto delle misure della manovra prevede interventi per 36,7 miliardi nel 2019. E' quanto emerge dai dati forniti dal ministro dell'Economia Giovanni Tria in commissione Bilancio. Le coperture sono realizzate per 22 miliardi da maggior deficit e da 15 miliardi di tagli e maggiori entrate.

Scendendo ancora più nel dettaglio, le coperture della manovra 2019, ha affermato il ministro, ammontano a 15 miliardi di euro, di cui 6,9 miliardi di tagli e 8,1 miliardi di aumenti di entrate. Nell'anno successivo le coperture sono di 7,8 miliardi con un importo analogo di tagli e aumenti di entrate pari a 3,9 miliardi, nel 2021 4,7 i miliardi dovuti ai tagli e 5,2 miliardi alle maggiori entrate.

L'impatto sul tasso di variazione del Pil della manovra è di 0,6 punti percentuali nel 2019. Nel 2019 l'Iva (costo 12,5 miliardi) spinge la crescita di 0,2 punti; reddito di cittadinanza e anticipo pensionistico costano 16 miliardi (+0,3 Pil); la flat tax 600 milioni (+0,1 Pil); gli investimenti 3,5 miliardi (+0,2 Pil); incentivi a investimenti e p.a. 1,8 miliardi (+0,1% Pil); spese indifferibili 2,3 miliardi (+0,1). Le coperture (6,9 mld tagli; 8,1 mld entrate) riducono il pil di 0,4 punti.

Come detto, gli interventi previsti per la flat tax dal governo avranno un costo nel primo anno di soli 600 milioni, per poi salire a 1,8 milioni nel 2020 e a 2,3 milioni nel 2021: in totale 4,7 miliardi in tre anni. Ma su questo punto - a stretto giro di boa - arriva la replica di Matteo Salvini che precisa: "il costo per la flat tax sarà di 1,7 miiardi di euro e non di soli 600 milioni". Il vicepremier annuncia: "lunedì arriverà il decreto fiscale, i numeri saranno scritti e non mentono".

( 10 ottobre 2018 )

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