Per il commercio il 2018 è stato un anno nero: nello specifico, il peggiore da 5 anni. Tra gennaio e settembre, rileva un’analisi condotta da Confesercenti sulla base di dati Istat, i negozi italiani hanno registrato quasi 900 milioni di euro di vendite in meno rispetto al 2017. Il crollo, secondo l’associazione, ha accelerato la mortalità delle imprese con circa 20 mila negozi indipendenti che hanno chiuso nei primi nove mesi del 2018. La flessione registrata dai negozi nei primi tre trimestri dell’anno (-2% dei prodotti non alimentari) è la più forte dal 2013, all’apice della recessione dei consumi che ha colpito il nostro Paese nel triennio 2012-2014. Anche la grande distribuzione organizzata, mostra segnali di sofferenza: tra gennaio e settembre le vendite sono cresciute appena dello 0,2%, in forte arretramento rispetto al +2% segnato lo scorso anno. Il calo delle vendite ha colpito praticamente tutti i comparti merceologici. A segnare la flessione più rilevante è il commercio di calzature, articoli in pelle e da viaggio, che passa dal +2,3% del 2017 al -2,4% di quest’anno, seguito dall’abbigliamento, che passa da +0,8% a -1,8%. L’unico comparto in crescita è quello degli elettrodomestici. Le vendite stanno rallentando in maniera preoccupante in tutta Europa, ma l’Italia - spiega Confesercenti, è quella che ha subito la frenata peggiore.